La differenziata è la vera svolta per Messina. Parola di Ialacqua

Ialacqua pulizia spiagge
L'assessore Ialacqua durante un con i volontari per la pulizia delle spiagge

La vicenda dei debiti dell'amministrazione comunale verso l'ATO3 è in dirittura d'arrivo, ma l'ambizione della Giunta Accorinti è ancora quella di mettere  mano all'intero ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

In questo momento è in corso nel Salone delle Bandiere di  un incontro pubblico organizzato per illustrare le linee guida della nuova politica di gestione dei rifiuti del Comune di Messina, che si riconosce nella strategia Rifiuti Zero.

“Illustreremo il percorso fatto fino ad oggi, la strada che si intende seguire e, soprattutto, si chiederà a tutti di dare un contributo fattivo di idee, proposte, impegno per partire da subito con la raccolta differenziata spinta e staccarci dall'umiliante 5% che ci fa l'ultima città capoluogo in Italia per raccolta differenziata” spiega l'assessore all'Ambiente Daniele Ialacqua a Messina.Sicilians.

L'incontro di oggi è solo l'ultimo di una lunga serie. A Messina si è iniziato a studiare la strategia Rifiuti Zero già nel 2009 quando, sempre in municipio, fu uno dei padri di questo approccio radicalmente innovativo al problema, lo statunitense Paul Connett, a tenere a battesimo i comitati locali che si sono battuti per la sua applicazione.

“Adesso siamo nelle condizioni di passare dalle parole ai fatti -sostiene Ialacqua. Dopo questo incontro in tempi brevissimi daremo il via alla parte operativa. Contiamo innanzitutto di ottimizzare la raccolta differenziata che già svolgono gli impianti esistenti”.

Il riferimento è alle isole ecologiche dell'ATO3, la cui attività ha un margine  di crescita  stimato intorno  al 30 % circa, ma c'è anche la  raccolta con i cassonetti a “filo strada” e il porta a porta commerciale, cioè la raccolta degli imballaggi, che entro la fine di settembre sarà esteso a tutta la città, mentre adesso è limitato a sole 39 utenze del centro storico.  L'attuazione della  raccolta porta a porta per le utenze domestiche richiederà un po' più di tempo ma -assicura Ialacqua- prevediamo l'estensione immediata in diverse zone a nord e sud della città”.

Nella discussione di oggi c'è spazio anche per i progetti a medio e lungo termine. “Il secondo step -ci spiega ancora l'assessore all'Ambiente- prevede il completamento dell'impianto di Pace entro l'anno. Questa struttura servirà a pulire la differenziata rendendo il prodotto più competitivo sul mercato del materiale da riciclare e riusare. Siamo in attesa, inoltre,di un finanziamento  regionale per estendere il  porta a porta domestico a tutto il territorio comunale. Compreremo nuovi mezzi meccanici e i contenitori. Si tratta di un piano pensato per 60 mila abitanti e partirà non prima di giugno 2014, tenuto conto che occorre espletare una gara e seguire tutte le procedure previste dalla legge”.

Un passaggio ulteriore la Giunta Accorinti lo prevede possibile tra uno-due anni.  “Stiamo valutando diversi progetti a lunga scadenza -continua Ialacqua. Un impianto per il  revamping, cioè la digestione della parte umida per la produzione su larga scala del compost, che  dovrebbe essere situato a Mili, presso il depuratore. Inoltre, riteniamo utile dotare la città di una discarica per quella parte di rifiuti residuale che anche una raccolta differenziata minuziosa prevede. Naturalmente, non sarà una discarica alla vecchia maniera. Sarà dotata anche di un impianto per il trattamento di biostabilizzazione, per evitare la produzione di pericoloso percolato. Un progetto c'è già ed è quello di Messinambiente, sempre a Pace. Necessita però -tiene a precisare Ialacqua- di un'attenta valutazione per i dubbi che suscita una collocazione troppo vicina al centro abitato”.

In pochi anni, perciò, il cerchio di una completa trasformazione del ciclo dei rifiuti a Messina potrebbe chiudersi del tutto. Ma  chi si occuperà di tutto questo, dal momento che Messinambiente è in liquidazione? “Intanto paghiamo i debiti -è la risposta di Daniele Ialacqua- poi valuteremo se salvare l'attuale società o pensare a un'altra soluzione. Il modello che ci piace è quello dell'azienda speciale a gestione diretta da parte del Comune. Si risparmierà in fatturazione dell'IVA e  salvaguarderemo i livelli occupazionali. E' un'ipotesi che comunque studieremo con i sindacati del settore, i cittadini e le forze politiche e sociali. In realtà, ciò che potrebbe ostacolare la realizzazione di questo progetto, come già sta rendendo difficile l'ordinaria amministrazione, sono i debiti pregressi e la spesa corrente. Perché fino a quando non avremo certezze sulle entrate del Comune, tutto continuerà ad essere molto difficile”.

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