La città senza assessore alla Cultura, Gioveni: “Quando il nuovo?”

Sergio Todesco
Sergio Todesco, alla Cultura mai rimpiazzato

L'annuncio dell'addio di Sergio Todesco all'assessorato alla Cultura è stato dato a fine ottobre, durante la conferenza stampa per il bilancio dei primi 100 giorni dell'esecutivo Accorinti. Da allora tutto tace.

Il sindaco di Messina disse in quell'occasione che ci stava pensando, ma ancora non ci sono novità e la questione, tutt'altro che irrilevante, è ancora sospesa.

Sulla vicenda interviene il consigliere comunale UDC Libero Gioveni, sottolineando che “sono trascorsi già 15 giorni dalle dimissioni ufficiali dell'ex assessore alla cultura Sergio Todesco che, come è noto, è andato a ricoprire il nuovo prestigioso incarico di direttore della Biblioteca regionale, ma nonostante gli annunci del Sindaco Accorinti circa un possibile immediato rimpiazzo, l'importante delega non è stata ancora affidata a nessuno.

Appare quanto meno curioso -insiste Gioveni- il fatto che Renato Accorinti, che da libero cittadino si è sempre mostrato fautore di importanti iniziative che tendessero a valorizzare il settore della cultura in città, non abbia ancora provveduto alla nomina del nuovo assessore.

Sta forse ancora valutando -chiede il consigliere- chi possa avere quella competenza necessaria che riesca a sviluppare quelle politiche che cambino definitivamente il volto della città in questo settore e la mentalità dei messinesi? Oppure, da buon politico intende seguire nuove logiche che gli consentano di trovare forze fresche anche in Consiglio Comunale?”.

foto 2 Libero Gioveni
Libero Gioveni, consigliere comunale UDC

In realtà, l'unico nome che circola è quello di Giusy Furnari Luvarà, crocettiana della prima ora, che il presidente della Regione Sicilia avrebbe voluto come propria candidata alle elezioni amministrative ma senza passare dalla prova del nove del consenso delle primarie.

“Poco importa quale sia la logica che sta seguendo il Sindaco Accorinti -dichiara ancora l'esponente UDC. Ciò che conta è che non si può più attendere il Messia in un settore che non solo ha bisogno di confermare quanto di buono è stato fatto in passato (per esempio con l'invenzione e l'organizzazione della riuscitissima manifestazione della Notte della cultura, che tutta la città auspica si possa ripetere), ma che ha anche la necessità di far nascere nuove prospettive di sviluppo e occupazione.

Inoltre – insiste il consigliere – non era Accorinti che in voleva rimuovere tutti gli uffici amministrativi dal PalaAntonello di viale Boccetta per valorizzare tutti gli spazi trasformandolo in una vera Casa della cultura? E ancora: quando nascerà la Consulta della Cultura da lui stesso richiesta quando si fece promotore della nascita del famoso Movimento della cultura a cui aderirono enti e associazioni? Insomma -conclude Gioveni – come è intuibile la carne al fuoco è davvero tanta ed è per questo che la nomina del nuovo assessore non può più attendere”.

Anche perché, visto che l'unica nomina di sottogoverno del sindaco è quella di Maurizio Puglisi alla presidenza dell'Ente Teatro, saldamente in mano a Crocetta e al suo entourage palermitano a dispetto delle continue rassicurazioni, un nuovo assessore alla Cultura potrebbe seguire con maggiore attenzione di quanto non sia stato fatto finora le vicende del Vittorio Emanuele e dei lavoratori, orchestrali da stabilizzare  in testa.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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