“La città dello sviluppo” presentata da Bianchi e Calabrò
“La città dello sviluppo. Quali risposte alla crisi economica e finanziaria del Comune di Messina”. A parlarne stamane a Santa Maria Alemanna l'assessore regionale all'Economia Luca Bianchi, il candidato sindaco del centrosinistra Felice Calabrò e l'assessore designato alle Politiche agricole Maurizio Lanfranchi.
I lavori sono stati aperti dall'economista Piero David, che ha presentato una relazione sull'occupazione e sulle conseguenze della crisi.
“In 5 anni -ha spiegato David- hanno chiuso 6.500 imprese, mentre in 7 anni si sono persi 18 mila posti di lavoro. Per quanto riguarda l'andamento demografico, negli ultimi anni si è registrato il preoccupante aumento della percentuale dei giovani costretti ad emigrare per trovare un lavoro. Non possiamo più contare sul posto pubblico -ha spiegato David- ma la nuova amministrazione deve saper puntare sulla green economy, sulle energie rinnovabili, sull'economia del mare e sulla portualità vista come luogo di scambi”.
L'intervento dell'assessore Bianchi ha riguardato invece l'importanza che Comuni come Messina hanno nell'ambito regionale, soprattutto in relazione al dissesto.
“Se fallisce Messina, fallisce tutta la Sicilia- ha dichiarato. Faremo di tutto per essere di supporto, come già fatto nei mesi scorsi, al Comune di Messina, ma occorre un'operazione di risanamento sul modello operato alla Regione. Serve ridurre la spesa pubblica, riqualificandola. In questi giorni abbiamo avuto ampie rassicurazioni dal ministero dell'Interno che qualora il piano di rientro varato dal commissario Croce non possa essere approvato, sarà la nuova amministrazione a provvedere entro tempi strettissimi”.
Questo passaggio, ha spiegato l'assessore Bianchi, potrà servire anche per accedere alle somme stanziate dalla Regione a fine dicembre e destinate ai Comuni siciliani a rischio dissesto.
“Seguiremo tutte le strade possibili per evitare il dissesto- ha promesso il candidato sindaco del centrosinistra Felice Calabrò. Il commissariamento per certi aspetti ha comportato alcuni paradossi e l'operazione verità che era stata annunciata sui conti non si è verificata. Ad esempio, non siamo riusciti ad accedere ai fondi del DL 35 perché non conosciamo ancora l'effettiva entità dei debiti reali.
La nuova amministrazione dovrà subito attivarsi per scongiurare il peggio ed accedere alle possibilità offerte sia dal salvacomuni che dalla Regione. Noi non vogliamo regali, ma interventi infrastrutturali e possibilità che ci porteranno a muoverci con le nostre gambe.
Quanto allo sviluppo, il Comune non può creare posti di lavoro ma opportunità e possiamo farlo investendo sulle energie rinnovabili, sulla smart city, su un nuovo modo di fare turismo, diventando ricettivi e propositivi. Ma un campo inesplorato e sul quale invece vogliamo scommetterci è quello dell'agricoltura.
Attraverso una nuova progettualità che riguarda i piani rurali potremo attingere ai Fondi Europei che interessano tre settori vitali per lo sviluppo: ambiente, energia, agricoltura. Proprio per questo ho deciso di affidare un'apposita delega alle politiche agricole ad un docente di competenza ed esperienza quale il professor Maurizio Lanfranchi”.