Intervista a un’escort di notte ed educatrice di giorno dell’hinterland barcellonese: “Di giorno fanno la morale, di notte mi cercano”
Denise, il nome che usa nel mondo della notte, 45 anni, lavora nel campo educativo nell'Interland barcellonese, ma di notte è un'escort. Conosce bene l'ipocrisia di una società che giudica, ma che poi, nel segreto, cerca proprio ciò che critica. In questa intervista, racconta la realtà della sua doppia vita, il profilo dei clienti e i desideri nascosti di chi vive una vita di facciata.
Come sei arrivata a fare l'escort?
Non è stata una scelta immediata. Ho sempre lavorato nell'educazione, una professione che amo, ma che economicamente non offre grandi possibilità. A un certo punto ho avuto bisogno di guadagnare di più e ho iniziato quasi per caso. Poi ho scoperto che questo lavoro non è solo sesso: è ascolto, psicologia, gestione delle emozioni. Molti clienti cercano una compagna di conversazione prima ancora che un incontro fisico. Alcuni, nei fine settimana, vogliono compagnia per cene o viaggi, dove io li faccio sentire coccolati e liberi di essere se stessi.
A 45 anni, senti di avere un vantaggio rispetto alle escort più giovani?
Sì, decisamente. Gli uomini che cercano un'escort non vogliono solo un corpo attraente, ma anche una mente brillante, qualcuno che sappia tenere una conversazione e capire le loro emozioni. Io offro esperienza, discrezione e maturità, e questo spesso vale più della giovinezza.
Che tipo di uomini si rivolgono a te?
Molti sono uomini di potere: imprenditori, politici, professionisti affermati. Quasi tutti sposati. Spesso sono proprio quelli che, in pubblico, fanno la morale agli altri, parlano di valori e famiglia, ma poi mi contattano di nascosto. È la classica ipocrisia: giudicano il mio lavoro, ma non esitano a cercarmi quando vogliono una fuga dalla loro vita ordinaria.
E le donne? Ci sono clienti femminili?
Sono poche, ma ci sono. Alcune vogliono esplorare la loro sessualità, altre cercano complicità, altre ancora mi contattano per i loro mariti. Sì, perché ci sono donne che preferiscono sapere con chi va il loro uomo piuttosto che scoprirlo con un'amante che potrebbe diventare un problema.
Quanto si guadagna facendo l'escort?
Dipende. Io lavoro su appuntamento con clienti selezionati, quindi posso guadagnare tra i 500 e i 2.000 euro a serata. Alcune escort d'élite arrivano a guadagni molto più alti, anche 10.000-15.000 euro al mese. Ma non è un lavoro per tutte: serve intelligenza emotiva, autocontrollo e una grande capacità di gestione.
Quanta gente vive una doppia vita?
Più di quanto si possa immaginare. Ho clienti che davanti al mondo si presentano come padri di famiglia perfetti, uomini devoti, con un'immagine impeccabile. Poi, quando sono con me, si liberano di quella maschera. La società impone ruoli rigidi, ma la verità è che moltissime persone recitano una parte, nascondendo i loro veri desideri.
Hai detto che vivi in una zona dove le persone fanno la morale agli altri, ma poi sono i primi a cercarti. Ti è mai capitato di incontrare qualcuno che conosci?
Sì, è successo. Ho visto uomini che in pubblico parlano di moralità, famiglia, rispetto, e poi mi contattano per vivere fantasie che non oserebbero confessare neanche a loro stessi. Mi è capitato persino di ricevere messaggi da persone che nel mio lavoro educativo mi trattano con rispetto e professionalità di giorno, ma che poi, di notte, vogliono tutt'altro. È l'ipocrisia totale.
Come riesci a mantenere segreta la tua doppia vita?
Con molta attenzione. Non mescolo mai il lavoro educativo con quello di escort, evito qualsiasi legame sentimentale con i clienti e mantengo un profilo basso. Chi fa il mio mestiere sa che la discrezione è tutto, soprattutto in una zona come quella dell'hinterland barcellonese, dove tutti sanno degli altri, ma mai parlano dei loro scheletri presenti nell'armadio.
Hai paura di essere scoperta?
Il rischio c'è sempre. Se venissi scoperta, so che sarei giudicata, anche da quelli che in privato mi cercano. Ma la verità è che non faccio nulla di male: offro un servizio che le persone vogliono, solo che nessuno lo ammette. L'ipocrisia regna sovrana!
Pensi di fare questo lavoro ancora a lungo?
No, ho un piano chiaro. Ho iniziato con un obiettivo economico ben preciso e, quando lo avrò raggiunto, smetterò. Questa esperienza mi ha insegnato molto sulle persone, sulle loro fragilità e sulla doppia faccia della società. Ma ancora è presto. Quando chiuderò questo capitolo, lo farò senza rimpianti, con la consapevolezza di avere contribuito a salvare matrimoni e di avere dato momenti di spensieratezza e armonia a persone che ne avevano poca o nulla.