Interrotto a Casa Serena lo sciopero della fame
Stop allo sciopero della fame, ma la protesta va avanti. A deciderlo il Movimento Lavoratori Casa Serena.
Dopo il ricovero che ha costretto Giuseppe Gugliandolo al ricovero in ospedale, i medici hanno obbligato gli altri dipendenti della cooperativa Azione Sociale che insieme a lui hanno smesso di mangiare martedì scorso ad interrompere il digiuno.
Stremati dopo sei giorni di sciopero della fame e di freddo intenso, Giovanni Andronaco, Felice Russo, Riccardo Cameli, Pippo Stella e Gianfranco Traina non hanno potuto far altro che seguire il parere dei sanitari.
“Dopo il malore di uno dei nostri compagni -spiega Giovanni Andronaco- siamo stati visitati ed il personale del 118 ci ha detto in modo tassativo di riprendere una dieta consona ed uno stile di vita normale.
Infatti, uno dei motivi che ha causato il malessere a Giuseppe è stato soprattutto lo stress che ha compromesso notevolmente il suo stato di salute”.
Da qui la decisione di sospendere lo sciopero della fame, ma non la protesta, che andrà avanti a oltranza fino a quando non avranno ottenuto il pagamento dei tre stipendi arretrati e della tredicesima.
“Stigmatizziamo l'atteggiamento delle istituzioni -dichiarano i lavoratori di Casa Serena- che in questi giorni di protesta non hanno avuto il decoro di mostrare alcuna attenzione nei confronti del problema rivendicato in modo drastico. Giudichiamo inaccettabile questo comportamento e abbiamo deciso di organizzare altre azioni di lotta in tutte le sedi istituzionali preposte ai Servizi sociali. La sola solidarietà l'abbiamo ricevuta dal Movimento Spontaneo dei Lavoratori Servizi Sociali (gli stessi che per diversi giorni hanno protestato davanti Palazzo Zanca, ndr) e con loro abbiamo deciso di unire le proteste per rivendicare insieme i nostri diritti”.
Intanto dopo l'assemblea dei lavoratori delle cooperative sociali Le Gardenie, Nuove Solidarieta' Azione sociale e Nuova Presenza la FP CGil ribadisce l'ultimatum a Palazzo Zanca.
“I lavoratori ci hanno dato mandato di proclamare lo sciopero generale nel caso in cui il Comune non dovesse pagare le fatture alle cooperative entro oggi -avverte Clara Crocè, segretario generale della FP Cgil. Non dovrebbero esserci problemi di liquidità – dichiara Clara Crocè Segretario Generale della FP CGIL- considerato che sono arrivati nelle casse comunali i trasferimenti nazionali. Pertanto, chiediamo il pagamento degli stipendi ai lavoratori altrimenti è inevitabile il fermo dei servizi. I lavoratori delle cooperative non possono essere considerati come l'ultima ruota del carro ed hanno diritto di essere pagati puntualmente al pari di tutti gli altri lavoratori”.
Ma la FP Cgil chiede anche un confronto immediato sui bandi di gara per il Servizi Sociali, che stanno andando avanti a proroghe. “E' necessario mettere fine a questo sistema perverso che vede penalizzati i lavoratori e gli utenti -conclude la Crocè. Chiediamo bandi trasparenti con clausole di garanzia per i lavoratori e soprattutto la capacità economica delle imprese partecipanti”.