Infrastrutture e Ponte sullo Stretto, anche ANPIT Sicilia aderisce alla mobilitazione permanente

SICILIA. Infrastrutture al Sud: anche ANPIT Sicilia aderisce alla mobilitazione permanente “Se non ora, quando?”, promossa da Rete civica per le infrastrutture nel Mezzogiorno e inaugurata con il flash mob tenutosi a Messina lo scorso 31 luglio, per rivendicare a favore del Sud le somme del Recovery fund necessarie a realizzare il Ponte sullo Stretto e le altre infrastrutture per un pieno rilancio socio – economico. “Se non facciamo sentire alto adesso il grido della Sicilia – dichiara in una nota Lidia Dimasi presidente di ANPIT Sicilia (Associazione nazionale industria e terziario) – non avremo più la possibilità di rialzarci. Ed è un grido che deve arrivare a Roma e in Europa per affermare il pieno diritto alla mobilità e allo sviluppo. Senza il Ponte e senza le infrastrutture la Sicilia post-COVID farà un passo indietro irreversibile”. L'associazione sposa integralmente i contenuti della lettera aperta elaborata da un apposito comitato scientifico, espressione delle tante associazioni e professionalità aderenti alla mobilitazione, consegnato al prefetto di Messina al fine di essere inoltrato alle massime cariche dello Stato, a partire dal premier, Giuseppe , e dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “L'ANPIT Sicilia condivide la battaglia che il movimento trasversale sta portando avanti affinché al Mezzogiorno venga attribuita un'adeguata percentuale dei 209 miliardi del Recovery Fund. Sottoscriviamo la lettera inviata al presidente Mattarella ed alle Istituzioni. La Sicilia deve avere pari opportunità in termini di alta velocità, alta capacità ferroviaria, infrastrutture. In tal senso consideriamo la bizzarra ipotesi del tunnel, avanzata dal premier Conte, su suggerimento del vice ministro Cancelleri, come un maldestro tentativo per distrarre l'opinione pubblica su progetti irrealizzabili e fantasiosi. Un modo insomma per non fare niente e dirottare le risorse al nord. Restituire centralità a Messina e alla Sicilia nel Mediterraneo equivale a colmare quel gap infrastrutturale che è andato sempre più ampliandosi nell'ultimo mezzo secolo. Non ci battiamo solo per il Ponte, ma per l'alta velocità, le Zes, il potenziamento del sistema portuale ed aeroportuale. L'ANPIT – conclude Dimasi – è al fianco di un tessuto industriale ed imprenditoriale che quotidianamente deve fare i conti con carenze logistiche, infrastrutturali, strutturali di ogni genere, eppure non si arrende. Ed è con questo spirito che aderiamo alla mobilitazione permanente per restituire dignità e pari opportunità a un territorio che è stato finora usato come colonia”. Si ricorda che alla mobilitazione permanente, in programma fino al prossimo 15 ottobre, data di scadenza della presentazione del Recovery plan da parte dell'Italia, oltre a tantissimi liberi cittadini, hanno finora aderito: coordinamento regionale Sicilia futura – Italia Viva, Forza Italia, Forza Italia giovani Sicilia, Diventerà Bellissima, Ora – Sicilia al centro, Vox Italia, Fratelli d'Italia, Lega Messina, Cisl Messina, Uil Messina, Confcommercio Messina, Sicindustria, Fai – Conftrasporto Nazionale, Fidapa, Adoc Sicilia, Claai, Casartigiani dei Nebrodi, Movimento dei Forconi, Consiglio Notarile di Messina, Ordine Architetti e Ppc Messina, Ordine Ingegneri Messina, Istituto Nazionale di Bioarchitettura, Capitale Messina, Movimento Cristiano Lavoratori, Cittadinanzattiva Messina, Movimento 24 agosto nazionale, Movimento dei tavolini, Associazione Ferrovie Siciliane, Comitato pro Ferrovia Valle Alcantara, Comitato Pro raddoppio SS 284, Rivista Galileo, Sicilia Autonoma, Duo Onlus, organizzazioni studentesche Sud, I Figli di Ippocrite e Athena.

Ponte sullo Stretto