In dirittura d’arrivo la delibera per i debiti con l’ATO 3

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La Giunta Accorinti

Vicino al traguardo il provvedimento di Giunta che consentirà al Comune di far fronte a gran parte dei debiti accumulati dalla gestione del ciclo dei rifiuti.

“Una delibera -spiega l'assessore all'Ambiente - che rappresenta un primo importante passo nella direzione giusta.

Potremo pagare i debiti maturati dall'ATO 3 fino al 31 dicembe 2011 con una somma che si aggira sui 26 milioni di euro, 9 dei quali li abbiamo già ricevuti dalla Regione come anticipo per fare fronte all'emergenza rifiuti dello scorso mese di agosto.

Degli altri 17 che arriveranno prossimamente, 3 milioni risolveranno una transazione già in corso fra i due enti. I restanti 14 milioni saranno destinati a pagare i debiti fuori bilancio maturati a partire dal 2006 e che sono documentati da fatture non saldate.”

Con l'approvazione di questo provvedimento, la cui discussione per problemi tecnico-contabili è stata rinviata a lunedì, l'Amministrazione Accorinti accederà al cosiddetto Fondo di Rotazione della Regione Siciliana, istituito lo scorso anno con una legge regionale emanata ad hoc per i Comuni indebitati con gli ATO.

Le somme stanziate non sono a fondo perduto, ma devono essere restituite in dieci o vent'anni, a seconda dell'entità del debito. Messina avrebbe potuto accedervi già nel 2012, ma il Comune non ne fece nulla. E' stata la nuova amministrazione, all'indomani del suo insediamento, a rimettere in moto il meccanismo. Il  problema principale che il vicesindaco Guido Signorino e l'assessore Ialacqua hanno dovuto affrontare è stato quello di individuare il giusto percorso per adattare alla complessa situazione messinese le norme previste per sanare esclusivamente debiti contratti con gli Ambiti Territoriali Ottimali.

La vicenda dei debiti del Comune di Messina è notoriamente un rompicapo di non semplice soluzione. Non ci sono solo le somme che il Comune deve all'ATo 3. Esiste anche un contenzioso tra ATO 3 e Messinambiente e ci sono i  debiti con TirrenoAmbiente, la società che gestisce la discarica di Mazzarrà Sant'Andrea.

Per non parlare di quello che resterà comunque fuori dalle previsioni di spesa della delibera alla quale la Giunta Accorinti sta lavorando, come il denaro speso per la discarica d'emergenza di Tripi tra il 2002 e il 2003 ed altri debiti residui.

E' ancora l'assessore Ialacqua a spiegare come si sia arrivato a tanto. “All'inizio di ogni anno l'ATO presenta il proprio piano finanziario con il preventivo di spesa per il servizio svolto e il Comune , nella qualità di socio unico, lo approva.  Ma il ritardo con cui di solito il Consiglio Comunale discute e approva il Bilancio di Previsione ha creato una discrepanza tra le somme richieste dall'ATO e quelle che effettivamente  Palazzo Zanca ha versato sulla base di ciò che è riuscito a iscrivere a bilancio.

In pratica, anno dopo anno l'ATO3 non è stato messo nelle condizioni di adattare le proprie spese a quanto il Comune poteva effettivamente stanziare per pagare i sevizi resi ed ha messo a credito questa differenza come dovuta. Le amministrazioni che ci hanno preceduto avrebbero dovuto bloccare questa prassi anomala, che di fatto ha permesso di usufruire del servizio pagandolo meno di quanto effettivamente era costato, ma non l'hanno mai fatto”.

Come se non bastasse, a questa situazione si è sovrapposto il contenzioso tra Messinambiente e l'ATO 3.  In cosa consiste? Le previsioni di spesa  delle due società sono sempre state diverse. “Messinambiente chiedeva più soldi -chiosa ancora Ialacqua- perché le somme trasferite dall'ATO3 erano insufficienti. L'Amministrazione, a questo punto, sarebbe dovuta intervenire stabilendo una cifra comune da spendere. Invece, esibendo quasi una doppia personalità, le amministrazioni che si sono succedute hanno approvato entrambi i bilanci: sia quello dell'ATO3 sia quello di Messinambiente”.

Una confusione paragonabile a quella che si crea quando anziché fare le pulizie in casa, ci si limita a nascondere la polvere sotto il tappeto. Alla delibera che dovrebbe mettere la parola fine a questa situazione l'esecutivo sta ancora lavorando, perché la Giunta Accorinti ha doverosamente recepito i contenuti delle numerose osservazioni dei consiglieri comunali.

E per la parte del debito non coperta dal prestito regionale, che porta il debito complessivo del Comune di Messina ad un totale che si aggira sui 60 milioni di euro, compresi 5 milioni del 2013, si sta lavorando a un accordo con TirrenoAmbiente per reperire le somme necessarie e definire le modalità di chiusura del contenzioso.

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