#ilferribottenonsitocca. Il movimento: “Pizzo ufficializzi il no al piano FS”

La manifestazione del 14 febbraio scorso (Foto Paolo Furrer)

“L'assessore Pizzo ormai dichiara tutto e il contrario di tutto e nelle sue posizioni sulla questione del taglio dei treni si dimostra fermo come una trottola impazzita“.

Va già pesante il movimento #ilferribottenonsitocca contro l'assessore ai Trasporti Giovanni Pizzo dopo le dichiarazioni di quest'ultimo alla stampa locale sull'ipotesi di smantellamento di quel poco che resta del traghettamento ferroviario nello Stretto di Messina.

Il progetto del Gruppo FS è quello di mantenere da giugno una sola nave e due treni a lunga percorrenza. Per il resto, le vetture ferroviarie si fermeranno a Messina e ripartiranno da Villa San Giovanni e Reggio Calabria. In mezzo, fantasiose ipotesi di traghettamento su mezzi veloci con valige in mano, bambini in braccio e anziani modello Anchise sulle spalle. 

“Le sue affermazioni –commentano i portavoce #ilferribottenonsitocca– fanno emergere purtroppo una disarmante impreparazione in tema di trasporti che non fa ben sperare per il futuro del diritto essenziale nella Regione Sicilia. Pizzo dichiara che non esiste alcun atto ufficiale da parte dei vertici delle Ferrovie dello Stato che metta a rischio la continuità territoriale, ma non è così.

Il piano di smantellamento del servizio universale da e per la Sicilia è stato presentato a Roma ai sindacati il 2 febbraio scorso da FSI, rappresentata dal direttore centrale delle Risorse Umane e Organizzazione Stefano Savino, che non è l'ultimo dei ferrovieri come vorrebbe far credere il nostro assessore, ma il numero due a capo della Holding Ferrovie dello Stato”.

Il movimento #ilferribottenonsitocca ricorda che sono stati proprio i vertici FS a presentare l'ipotesi di tagli (loro la definiscono razionalizzazione) durante una riunione ufficiale. Lo stesso atto che “Pizzo prova a sminuire con effimeri comunicati stampa e viaggi della speranza a Roma, quando potrebbe inviare al ministro Lupi il dissenso ufficiale della Regione Sicilia, unico atto utile a fermare il progetto di rottura carico e tutto ciò che ne consegue.

Non è necessario essere astrologi in grado di prevedere il futuro per comprendere il motivo per cui Pizzo non ha ancora preso carta e penna per ufficializzare a Lupi che la Sicilia dice no al piano di Ferrovie, perché è evidente che durante l'incontro del 23 dicembre scorso a Roma, in rappresentanza della Regione l'assessore ha dato il proprio passivo assenso al progetto di ri-funzionalizzazione della continuità territoriale, che nei fatti si riduce all'eliminazione del traghettamento per far risparmiare al ministero la cinquantennale sovvenzione“.

All'esponente della Giunta il movimento chiede di “non criminalizzare il servizio essenziale per sponsorizzare fantasiose promesse alternative. Servono tapis roulant e mezzi veloci e li pretendiamo per i milioni di pendolari dell'area integrata dello Stretto, mentre i treni a lunga percorrenza sono la garanzia di un servizio universale che gli assessori ai trasporti di tutte le regioni d'Italia riescono a garantire nei territori di competenza. Tutti tranne Pizzo!”.

Mariano Massaro, segretario generale Orsa Sicilia
Mariano Massaro, segretario generale Orsa Sicilia

Poi l'affondo rispetto alla valutazione espressa sulle proteste organizzate per difendere il diritto alla continuità territoriale. “Non si permetta l'assessore di derubricare la nostra lotta a una battaglia di tipo conservatore. Al no ai tagli abbiamo fatto seguire la nostra proposta di ammodernamento del servizio con costi irrisori, ma l'assenza di autorevolezza della politica regionale fa sì che nell'Isola non arrivino neanche i rimasugli delle sovvenzioni che il Governo elargisce sistematicamente al Nord.

Ai 140 miliardi di euro spesi per l'alta velocità da Roma in su, corrispondono solo 4 miliardi per il Sud. Quando e se arriveranno, saranno appena sufficienti per togliere un po' di ruggine dai vetusti binari. 

Forse leggiamo gli astri, come sostiene l'assessore, ma non siamo certo alieni scesi da Marte. Eviti di proporci l'alternativa dei mezzi veloci al traghettamento dei treni, perché sono servizi diversi per una diversa tipologia di utenza, entrambi indispensabili per una Regione di oltre 5 milioni di abitanti, per le sue imprese e per l'area con la più alta concentrazione di pendolari tra le sponde rispetto a tutti i porti italiani.

Un servizio non può escludere l'altro: noi vogliamo tutto! Ci sentiamo offesi nell'intelligenza quando l'assessore Pizzo dichiara che il servizio di traghettamento dei treni non serve a nessuno. Se nel suo viaggio sperimentale da Palermo a Roma sulla nave si è venduto un solo arancino il motivo c'è: se manca l'offerta non può esistere la domanda”.

L'ultima conferenza stampa del movimento
L'ultima conferenza stampa del movimento #ilferribottenonsitocca

Ancora una volta il movimento #ilferribottenonsitocca ribadisce ciò che è evidente da almeno 20 anni a chiunque voglia rendersene conto: dai primi anni Novanta il Gruppo FS “è impegnato a far scadere il servizio e renderlo inutilizzabile per liberarsene definitivamente. Archiviato l'alibi del ponte per evitare gli investimenti nello Stretto, adesso la nuova proposta è il tapis roulant del futuro. 

Non ci intimidiscono le illazioni dell'assessore volte a criminalizzare il movimento, ma Pizzo deve rendersi conto che la continuità territoriale è un diritto costituzionale e il territorio ha deciso di difenderlo con ogni strumento. Non lo si può eliminare nel silenzio come una semplice casa di cura”. Chiaro il riferimento alle vicende della clinica Santa Rita di Messina, gestita per anni da una società che faceva riferimento all'assessore. Adesso milioni di aspettano un atto ufficiale dal Governo Crocetta che bocci senza se e senza ma i tagli delle Ferrovie dello Stato. 

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Elisabetta Raffa

Giornalista professionista dal secolo scorso, si divide equamente tra articoli di economia e politica, la cucina vegana, i propri cani, i libri, la musica, il teatro e le serate con gli amici, non necessariamente in quest’ordine. Allergica ai punti e virgola e all’abuso dei due punti, crede fermamente nel congiuntivo e ripete continuamente che gli unici due ausiliari concessi sono essere e avere. La sua frase preferita è: “Se rinasco voglio essere la moglie dell’ispettore Barnaby”.

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