Il PD di Messina orfano di Genovese e l’anno che verrà
E ora che accade? E ora che si fa? Sono queste le domande che negli ultimi giorni attraversano la politica messinese. A guardar bene, queste domande arrivano con almeno un anno di ritardo.
Perché il giudizio politico sulle classi di governo messinesi gli elettori lo hanno già dato alle scorse amministrative.
Sparito Buzzanca, sconfitto Genovese. Un passaggio che nessuna delle coalizioni sconfitte è riuscito a interpretare fino in fondo. Il centrosinistra è stato confuso nella ricerca dei cinquantanove traditori del primo turno, senza comprendere che pezzi importati del proprio elettorato storico si erano naturalmente spostati su Accorinti.
Il centrodestra, dilaniato dalle lotte interne che dal PDL hanno portato alla nascita di Forza Italia e NCD, ha goduto della sconfitta degli avversari senza valutare la propria marginalizzazione dal quadro politico.
L'arresto del parlamentare messinese Francantonio Genovese, simbolicamente pare segnare un passaggio epocale. “Non ci sono più intoccabili” ha dichiarato oggi il sindaco di Messina Renato Accorinti a un quotidiano nazionale.
Dopo essere stato in silenzio per tutta la vicenda giudiziaria di Genovese, il primo cittadino, intervistato da Repubblica, non alza i toni ma prova a interpretare il sentire profondo della città, come già era riuscito alle scorse amministrative. Al di là di qualsiasi giudizio di merito, al netto della considerazione che la carcerazione preventiva ha sempre un sapore amaro in una democrazia avanzata, la valenza simbolica di vedere uno dei personaggi più potenti della città entrare al carcere di Gazzi è indubbia. Nulla potrà essere più come prima.
Molti si chiedono cosa faranno le sue truppe. I genovesiani, come si definiscono, in questi giorni dichiarano fedeltà al leader decaduto. Dalle prime dichiarazioni a caldo, in tanti si scagliano contro il leader del PD Matteo Renzi, che ha sacrificato Genovese sull'altare delle europee.
La critica è tale che in tanti sono certi di un disimpegno alla consultazioni di domenica prossima o persino ad un sostegno al Nuovo Centro Destra alfaniano che sia in Giunta per le Autorizzazioni che in Parlamento è stato contrario all'arresto.
Prova a farsi polo di attrazione il parlamentare ARS Pippo Laccoto, che però rischia di trovarsi imbrigliato negli esiti delle vicende che riguardano il comune di Brolo.
Provano a organizzarsi le componenti democratiche più critiche di questi anni. Temono la palude, dovuta anche alla crisi del PD regionale, tormentato dagli scontri intestini che hanno fortemente indebolito il segretario regionale Fausto Raciti.
Il giovane parlamentare catanese aveva garantito il commissariamento del partito per aprire una fase nuova, ma non sembra avere la forza di dare un orientamento al PD in provincia di Messina. Lo testimonia lo scongelamento delle dimissioni di Basilio Ridolfo.
In questo contesto, i grillini guardano con molta serenità alla scadenza elettorale europea di domenica prossima, sperando di beneficiare di un crescente voto di protesta. La risposta, ancora una volta, arriverà dalle urne.