Il fantasma del Museo
Dopo la breve parentesi canina dell'ultima puntata, torniamo ad interessarci di apparizioni più “convenzionali”. Numerose sono le testimonianze (basta fare un giro su internet) che parlano di un fantasma che si infliggerebbe numerose coltellate al cuore, appoggiandosi al muro di cinta del Museo. Perfino due libri sull'argomento (già citati in questa rubrica), “Messina Magica” di Valerio De Lorenzo e “Messinarcana” di Giandomenico Ruta, menzionano l'incredibile manifestazione spiritica. Stando alle voci circolanti in città, tra le tre e le cinque delle notti estive lo spettro di un ragazzo sulla ventina appare appoggiato al muro di cinta del Museo, nella zona tra il viale Annunziata ed il viale della Libertà. Nell'istante in cui si accorge di essere osservato da un essere vivente volge lo sguardo verso il curioso (o l'atterrito) passante, sbarrando gli occhi per il terrore. Subito dopo, inizia ad infliggersi coltellate al cuore, stramazzando a terra subito dopo ogni colpo. Dopo qualche secondo il giovane si rialza per ricominciare daccapo. L'apparizione ha la durata di un minuto circa, trascorso il quale il ragazzo svanisce nel nulla, lasciando l'osservatore in preda a paura ed angoscia. Carlo, 25 anni, ha incontrato proprio qualche giorno fa l'incredibile spettro (auto)accoltellatore.
“Ripensare a quella scena mi fa ancora tremare le gambe. E' successo solo pochi giorni fa e non sono ancora riuscito a cancellare del tutto la paura. Rincasavo intorno alle 4 di mattina e, transitando dalla rotonda del viale Annunziata che si innesta sul viale della Libertà mi accorsi, all'altezza del muro di cinta del museo, di una figura stranamente luminosa. Rallentai gradatamente, fino quasi a fermarmi in mezzo alla strada ma, grazie all'ora tarda, non intralciai alcuna macchina. Riuscii a distinguere una figura umana, incredibilmente diafana, che si girò verso di me. Non posso dimenticare quello sguardo…due occhi spalancati che mi fissavano con angoscia. Dopo qualche secondo il ragazzo si spinse con violenza un coltello nel petto, all'altezza del cuore e stramazzò a terra. Nonostante avessi compreso quasi subito che quello che stavo vedendo non era reale, lanciai un urlo quando il giovane si accoltellò. Terrorizzato ed indeciso sul da farsi, vidi il fantasma rialzarsi per poi accoltellarsi nuovamente. A quel punto, con un senso di angoscia e un tremore diffuso in tutto il corpo, schiacciai l'acceleratore e fuggii immediatamente verso casa. Ancora non sono riuscito a ripercorrere quel tratto di strada, anche nelle ore diurne e trafficate”.
Purtroppo nessuno è riuscito a darci qualche informazione sul triste suicida del Museo, ennesima figura enigmatica ed incredibile della nostra “magica” città.