Il castello nel cielo
Il castello nel cielo
Paese: Giappone
Genere: Animazione
Durata:124 minuti
Regia: Hayao Miyazaki
Giunge in mostruoso ritardo (ma essendo in Italia è già grassa che sia giunto) sugli schermi italiani uno dei più vecchi film di animazione del Walt Disney giapponese, prima opera ad essere uscita dalle mani dei sapienti artisti dello Studio Ghibli, “Il castello nel cielo”.
Uscito in madrepatria nel 1986 e in Italia nel 2004, anche se solo sul mercato home video con il titolo “Laputa – il castello nel cielo”, questo film di animazione per certi versi prossimo allo steampunk, narra le vicende di Sheeta, una giovane braccata dal governo e da una piuttosto malmessa banda di pirati dell'aria. La ragazza porta con sé un misterioso ciondolo e un segreto; insieme ad un giovane minatore di nome Pazu cercherà di scoprire il vero significato del ciondolo e se c'entra con il mito della favolosa città volante di Laputa.
L'animazione qui non tocca i livelli di opere recenti come “La città incantata” o “Il castello errante di Howl”, ma la mano, lo stile, nonché il pensiero di Miyazaki sono comunque evidentissimi. La tipica ambientazione a metà fra il futuro, il passato e il fantasy accoglie lo spettatore come il canonico vecchio e comodo paio di pantofole e il mix di azione, tensione e umorismo scaccia lontano il pericolo di annoiarsi.
Particolarmente evidenti sono i temi che Miyazaki tiene sempre vivi nelle sue opere: l'amicizia che si contrappone alla ricerca di potere, l'ecologia e l'antipatia per il militarismo, di cui viene mostrata sempre l'ottusità (tratto distintivo di tutte le opere di Miyazaki, dove i militari sono sempre rappresentati come uno sciame di elementi identici che si muove in maniera maldestra e scomposta, causando danni per ogni dove specialmente alla sua stessa causa). Non ci troviamo di fronte ad un'opera con particolari caratteristiche distintive o grandi personaggi carismatici, da questo punto di vista l'interesse può essere facilmente deviato su altre opere targate Studio Ghibli, ma è comunque una bella favola moderna, splendidamente illustrata e magistralmente narrata. Consigliato a chi non ha visto l'edizione del 2004.