I reumatismi, malattia dalle 100 facce

Giuseppe Di Prima
Il dottor Giuseppe Di Prima

Arriva il freddo e le ossa incominciano a far male: il primo pensiero è rivolto ai reumatismi. I reumatismi non sono un unico malanno, ma contemplano oltre 100 tipi di malattie, diverse tra loro, le quali in varia misura provocano disturbi all'apparato scheletrico, muscolare, articolare ed ai tessuti circostanti (tendini, capsule articolari, membrane sinoviali, ecc.).

In pratica, sono disturbi che intaccano quello che si chiama “apparato locomotore”, cioè l'insieme di organi necessari al movimento del corpo ed al mantenimento delle posture.

Nella grande maggioranza dei casi, il primo sintomo di tutti i reumatismi è il dolore che compare alle ossa, alle articolazioni ed ai muscoli, accompagnato dalla impossibilità di usare e muovere l'articolazione o l'arto colpito dalla forma reumatica.

In Italia il numero di persone che soffre di dolori reumatici è molto alto: almeno sei milioni di persone (il 10% della popolazione). In realtà i malati effettivi compresi i “nascosti” sembrano essere addirittura quasi otto milioni. Dopo le malattie cardiovascolari i reumatismi sono la patologia di maggiore rilevanza sociale. Ecco una rapida descrizione delle malattie reumatiche più frequenti.

ARTROSI – E' la malattia dovuta al processo degenerativo cronico della cartilagine. Colpisce più di frequente la colonna vertebrale, l'anca, il ginocchio e le mani particolarmente negli anziani, ma anche nei giovani occupati in attività lavorative o sportive che espongono le articolazioni a microtraumi ripetuti nel tempo. Il dolore è determinato sia dalle lesioni delle cartilagine che durante i movimenti sfregano contro le altre parti dell'articolazione, sia dall'infiammazione delle cartilagine stesse.

ARTRITE – E' generalmente l'infiammazione o l'infezione di una articolazione. Con questo nome si indicano alcune malattie reumatiche con danni funzionali delle articolazioni.

PERIARTRITE DELLA SPALLA – Forma frequente fra coloro che sottopongono la spalla a ripetuti microtraumi: è caratterizzata da forte dolore e da limitazione funzionale dell'articolazione. Può essere acuta o cronica.

FIBROMIALGIA – E' una condizione benigna, variabile con il clima o lo stato psico-emotivo, caratterizzata da dolori e rigidità ai muscoli, legamenti, tendini e tessuto sottocutaneo, soprattutto al collo, al dorso, ai lombi. Il dolore è causato dall'infiammazione e/o  dalla contrattura persistente delle fibre muscolari.

Senza entrare nello specifico delle singole malattie reumatiche, in Italia i farmaci più prescritti in prima istanza sono i cosiddetti FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei): aspirina, ibuprofene, indometacina, nimesulide e altro. Questi hanno la caratteristica di eliminare l'infiammazione ed il dolore, senza essere dei cortisonici, ma a lungo andare possono creare disturbi allo stomaco irritandolo e favorendo la comparsa di gastrite od ulcera.

Un effetto collaterale che spesso non è menzionato è che essi inibiscono la rigenerazione della cartilagine articolare e ne accelerano la distruzione. Nelle forme reumatiche a decorso cronico, pur risultando efficaci nella remissione dei sintomi, probabilmente peggiorano il decorso della malattia stessa. Il loro impiego, secondo la letteratura scientifica e le più recenti indicazioni delle Autorità regolatorie, andrebbe limitato al dosaggio minimo efficace e al più breve tempo possibile. Questo a causa degli effetti collaterali a livello cardiovascolare, epatico, renale e gastrointestinale che un loro utilizzo cronico può indurre.

Durante l'ultimo decennio sono state scoperte e studiate, ad opera di gruppi di ricercatori, molte piante medicinali che hanno dimostrato una inaspettata attività nel migliorare gli stati infiammatori delle malattie reumatiche paragonabile a quella dei più noti FANS, ma senza i tipici effetti collaterali. La cosa impressionante è che questi rimedi naturalissimi e innocui potrebbero essere utilizzati, ma che i medici incredibilmente non conoscono per ignoranza o fanno finta di non conoscere, perché non sponsorizzati dalle case farmaceutiche.

Uno di questi rimedi è rappresentato dalla frazione attiva dell'estratto di gommoresina della corteccia della Boswellia serrata, grande albero diffuso nelle regioni aride collinari dell'India. Recenti studi clinici ne hanno confermato l'attività antinfiammatoria per il trattamento dei reumatismi, nonché nell'artrite reumatoide nelle osteoartrosi e in tutti i casi in cui vi sia in atto un processo infiammatorio.

L'efficacia della Boswellia, posta in commercio come estratto secco titolato e standardizzato in acidi boswellici, si evidenzia con un notevole sollievo del dolore, miglioramento delle capacità motorie e della rigidità mattutina, sintomatologie tipiche delle forme reumatiche. La riduzione del gonfiore delle forme artritiche è anch'esso campo d'azione degli acidi boswellici.

In generale si assiste quindi ad un miglioramento della . L'uso dell'estratto di Boswellia non provoca alcuno degli effetti collaterali tipici riscontrati fin'ora come sanguinamento gastrointestinale o disturbi epatici, perché l'esclusivo meccanismo d'azione è diverso.  Esso agisce inibendo la sintesi dei leucotrieni (mediatrici dell'infiammazione e del dolore) con il blocco selettivo e non interferisce (a differenza dei FANS) sulla sintesi delle prostaglandine non avendo azione sull'enzima ciclossigenasi.

Purtroppo le sostanze naturali sono malviste dalle case farmaceutiche, poiché non sono brevettabili e offrono un guadagno infinitesimale rispetto ai farmaci. Di conseguenza le case farmaceutiche evitano di fare ricerche su di essi e  anzi tentano di screditarle per mezzo dei medici.

Le uniche a fare ricerche sulle sostanze naturali sono le università o più raramente le aziende produttrici di integratori, ma i risultati di queste ricerche non sono certo pubblicizzati come quelli dei farmaci. Il risultato (assurdo  e ridicolo) è che la gente diffida dei prodotti naturali, anche se sono approvati dal Ministero della Sanità e totalmente innocui, come se fossero pericolosi e dannosi.

È assolutamente sconvolgente che molte persone, andate dal medico per risolvere problemi semplici si ritrovino letteralmente “schiave” dei farmaci e dopo poco tempo abbiano problemi molto più gravi di quelli che erano andati a risolvere.

Per contattare il dottor Giuseppe Di Prima, farmacista e naturopata, scrivete a: anticospeziale@virgilio.it

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