Formazione, la Cisl va all’attacco e replica alla Regione
Dura lettera della Cisl ai vertici della Regione Sicilia per replicare alle affermazioni della dirigente generale Anna Rosa Corsello e chiedere un incontro immediato, anche per discutere dell'inopportunità, alla luce dei risultati, del “rilevantissimo cumulo di cariche e oneri” su una sola persona. La Corsello, appunto.
La querelle è dei giorni scorsi. In prima battuta è il segretario generale di Cisl Sicilia Maurizio Bernava a chiedere le dimissioni della Corsello, accusata di avere firmato mandati di pagamento per i quali non c'è la copertura finanziaria per fini elettorali.
Tempo due giorni e la Corsello replica con una lettera riservata ma intercettata da redazioni e blog, nella quale annuncia la decisione di cancellarsi dalla Cisl, dichiarando che “i rappresentanti di settore della Cisl hanno preso posizioni confliggenti con l' azione di moralizzazione che sto portando avanti nella formazione professionale”. Oggi la risposta di Bernava, che restituisce le accuse al mittente.
“La Cisl siciliana -scrive quest'ultimo- ben prima della nascita dell'attuale Governo ha assunto la battaglia per la riforma del settore della formazione professionale e per la moralizzazione dello stesso settore che, già prima dell'avvio delle recenti indagini giudiziarie, appariva bisognoso di regole utili per evitare sprechi ed abusi di denaro pubblico”.
Bernava sottolinea come questa linea di comportamento sia stata assunta dalla Cisl “precedentemente alla nomina della dott.ssa Corsello a Dirigente Generale dei due dipartimenti coinvolti, anche quando abbiamo dovuto fronteggiare la violenza verbale e fisica che alcuni interessati oppositori hanno organizzato a danno di nostri dirigenti e solo per responsabilità del precedente Governo tale azione non ha determinato adeguati risultati”.
Tutte dichiarazioni, quelle del segretario generale di Cisl Sicilia, documentate da parecchi atti inviati agli assessorati competenti. “Il 23 maggio scorso -puntualizza Bernava- nella qualità di Segretario Generale della Cisl, ho ricevuto una comunicazione riservata della dott.ssa Corsello. Così riservata che ho avuto modo di leggerne alcune parti su quotidiani e blog. A parte il diritto della dott.ssa Corsello di revocare l'iscrizione alla Cisl, come in tale nota comunicatomi (diritto che nessuno ha mai contestato né alla dirigente in questione né ad altri), il contenuto e le argomentazioni inserite in tale nota sono utilizzate in modo strumentale e finalizzato a ledere l'immagine della Cisl.
La dott.ssa Corsello, infatti, non dà alcuna risposta alle critiche mosse dalla nostra organizzazione circa l'inadeguatezza dell'azione amministrativa e usa argomentazioni, inesistenti nella realtà, lesive dell'immagine della Cisl e della libertà del sindacato di autodeterminarsi e di formulare giudizi sull'organizzazione degli Uffici della Regione Siciliana e sull'efficacia dell'attività amministrativa.
Peraltro, se su qualche aspetto di dettaglio avesse avuto qualcosa da dire, ha fatto male a non comunicarlo come ogni lavoratore o dirigente della Regione Siciliana ha sempre potuto e può sempre fare. In realtà. I veri diffamati, per i contenuti e il modo con cui sono stati resi pubblici, siamo proprio noi.
Come Cisl ci auguriamo che nessuno si illuda, nel Governo e nell'amministrazione, di utilizzare tali metodi e mistificazioni della realtà in forma pubblica, pensando di incutere timore per ridimensionare l'azione sindacale dell'attuale gruppo dirigente della Cisl”.
Poi l'affondo, rispetto alla quantità di incarichi che la Corsello ricopre. “In diverse circostanze -spiega Bernava- abbiamo già contestato anche pubblicamente la scelta di gravare la stessa persona contemporaneamente delle responsabilità e dei pesanti oneri lavorativi che derivano dai contestuali incarichi di Dirigente Generale di due gravosi dipartimenti afferenti a due diversi Assessorati e svolgendo peraltro anche le attività proprie dell' Autorità di Gestione del Fondo Sociale Europeo assegnato alla Regione Siciliana.
L'inadeguatezza dell'azione amministrativa è, infatti, sotto gli occhi di tutti, come sono tragicamente evidenti gli effetti sui lavoratori del settore e anche sulle imprese e sui disoccupati siciliani privati di servizi, peraltro previsti e finanziati da anni”.
A partire dal Piano Giovani, approvato nel 2012 dalle Istituzioni Europee, Nazionali e Regionali ma è ancora in gran parte inattuato. “I legittimi giudizi della Cisl sulle diverse materie connesse all'azione amministrativa di questi settori sono noti a tutti -chiosa il segretario generale di Cisl Sicilia- anche per effetto e nell'ambito di lunghe e pesanti vertenze da noi condotte sindacalmente.
E si tratta di vicende sociali che recentemente si sono notevolmente e ulteriormente aggravate per responsabilità facilmente individuabili, confermandosi così la fondatezza della valutazione di inopportunità del rilevantissimo cumulo di cariche ed oneri su un solo dirigente, con le conseguenti richieste affinché a tale situazione il Governo ponga rimedio”.
Bernava conclude la lettera puntando il dito contro gli interessi personali chiamati in causa da questa presa di posizione e dichiara che non si meraviglierebbe “di assistere ad una loro strenua difesa, se condotta entro binari realmente rispettosi delle libertà di esercizio dell'azione sindacale e senza ripetuti quanto strumentali travisamenti”.