Farmacognosia e chimica
E' in atto un recupero della medicina naturale anche come reazione agli eccessi della medicina tecnologica che troppo spesso provoca effetti negativi. Al farmaco chimico di sintesi, su cui oggi è fondata la moderna medicina farmacologica, vengono sempre più contrapposti prodotti naturali che costituiscono la farmacognosia. Ma la farmacognosia non fa assolutamente parte dell'altra medicina o medicina alternativa, o come viene impropriamente definita medicina non convenzionale, perché è una sezione della farmacologia scientifica insegnata a livello accademico.
La farmacognosia è infatti un esame obbligatorio nel corso di Laurea in farmacia e invece facoltativo nel corso universitario di Medicina. E' pertanto errato considerare la fitoterapia come medicina non convenzionale, anche se i medici, non per loro colpa, la ignorano. E' noto che i principi attivi individuati ed isolati nelle piante officinali sono stati riprodotti dalla chimica di sintesi, che ha ottenuto anche derivati con molecola modificata, così da esaltarne l'azione curativa e, soprattutto, costi irrisori. Ciò ha fatto sì che l'uso dei fitoterapici naturali sia stato gradualmente abbandonato. Poiché si assottigliò tra i viventi il numero dei medici che avevano studiato sui trattati fondati sui farmaci fitoterapici, si ridussero gradualmente le prescrizioni di questi farmaci e la loro presenza nelle farmacie, pur continuando a sopravvivere nelle erboristerie come medicina popolare.
Purtroppo l'intervento dell'erborista nella gestione dei prodotti fitoterapici al posto del farmacista, portò ad alcuni inconvenienti:
1) Una carenza di preparazione scientifica nel suggerire l'uso appropriato dei prodotti per la cura di alcuni disturbi;
2)Uso accanto ai prodotti fitoterapici presenti nei trattati universitari e scientificamente validi, anche di prodotti più diversi acquisiti dalle medicine popolari di altri popoli.
L'attuale evoluzione, che procede di pari passo con le modificazioni sociali che esprime il pubblico, è legata al continuo sviluppo tecnologico e scientifico che viviamo e si riflette in una maggiore conoscenza dei prodotti dietetico-naturistici. I mezzi di comunicazione sono determinanti nel fornire alla società informazioni e notizie; provocano nel consumatore sempre maggiori curiosità e stimolano gli specialisti a rispondere ad una sempre crescente richiesta di cultura nel settore. Oggi necessita sapere di moltissimi “alimenti” quali qualità e quali benefici possono apportare e quanto possono essere importanti per il nostro benessere psicofisico.
Per questi validi motivi, l'erboristeria ha conquistato un nuovo ruolo, specialmente se gestita da professionisti scientificamente preparati e qualificati. La medicina ufficiale, in mano alle miliardarie industrie farmaceutiche, non è purtroppo favorevole a tale diffusione. Perché? La maggior parte delle persone si fida ciecamente dei medici, poiché sono professionisti: chi meglio di loro potrà dirmi cosa è meglio per me? Qualunque farmaco loro consiglino, anche se con manifesti e accertati effetti collaterali e controindicazioni, si assume senza battere ciglio, poiché il medico ci consiglia di prenderlo.
Dobbiamo metterci in testa che i medici quando ci spingono a consumare un farmaco ci guadagnano, al pari dei farmacisti, poiché le case farmaceutiche li “premiano” proprio per diffondere i farmaci (se hai un certo numero di pazienti che consuma questo farmaco ti regalo un viaggio, un computer, ecc.). Il medico riceve puntualmente dei promotori commerciali che gli danno queste informazioni: “abbiamo fatto delle ricerche su questo farmaco, si è dimostrato (chissà come?) che questo farmaco da noi prodotto e brevettato “aiuta a ridurre i sintomi” di questa malattia (notate: non “guarisce”, ma “aiuta a ridurre i sintomi”), ha questi effetti collaterali, ma è approvato dal Ministero della Sanità. Il medico, quando si presenta un paziente con quei sintomi, consiglia il farmaco.
Per contattare il dottor Di Prima, farmacista e naturopata, potete scrivere a: anticospeziale@virgilio.it