Ex pentastellati all’ARS fondano Attiva Sicilia, M5S: “Avete tradito i vostri elettori”

SICILIA. Il neo gruppo parlamentare all'ARS si chiama Attiva Sicilia e ne fanno parte cinque deputati regionali eletti con il M5S che ufficializzano così la fuoriuscita: la vicepresidente dell'Assemblea regionale Angela Foti, Sergio Tancredi, Valentina Palmeri, Matteo Mangiacavallo ed Elena Pagana. I cinque hanno abbandonato il movimento dopo una serie di contrasti con i restanti 15 componenti del gruppo parlamentare. “Erano partiti per cambiare la politica, hanno finito per cambiare casacca – commentano ora i pentastellati. Ci dispiace per i nostri ex colleghi, umanamente e politicamente, ma al di là delle dichiarazioni di comodo, un fatto è incontrovertibile: hanno tradito il mandato che i siciliani gli avevano affidato. Il tempo ci dirà se dietro la loro scelta c'erano le sirene della maggioranza o altri obiettivi. Nessun motivo, però, potrà mai collimare con la volontà dei siciliani che li avevano votati. Se veramente non si ritrovavano più nel gruppo o nel Movimento, avrebbero potuto dimostrarlo con un unico gesto, le dimissioni, continuando a fare politica da semplici cittadini. Il M5S non ha mai fatto sconti a chi cambia casacca, a chi esce dal proprio partito con le migliori motivazioni del mondo e poi, alla prova dei fatti, emerge quasi sempre l'interesse personale. Ricordino i 5 ex M5S che siamo stati eletti per cambiare la politica e non per cambiare noi modo di fare politica. E ai siciliani, cui rinnoviamo il nostro massimo impegno e a cui chiediamo scusa anche per loro, dobbiamo dimostrarlo coi fatti, non con le parole. Non è affatto vero che non abbiamo provato a ricucire, lo abbiamo fatto in tutti modi, consapevoli che la compattezza del gruppo fosse un tesoro da salvaguardare, nel rispetto, soprattutto, di chi ha creduto e crede ancora in questo progetto. Non ci siamo riusciti e non ci si poteva riuscire, soprattutto perché dall'altra parte l'exit strategy era pianificata da tempo. E non regge la storiella della mancanza di democrazia all'interno del gruppo: le nostre decisioni sono state prese sempre a maggioranza e mai basate su ‘no' a prescindere, come dimostrano i tantissimi ‘sì', in questa e nella passata legislatura, a norme governative, sempre che queste andassero in direzione del bene dei siciliani. Anche i migliori matrimoni possono entrare in crisi, questo è finito col divorzio. Umanamente e politicamente ci dispiace moltissimo, ma forse questa era l'unica soluzione possibile. I nostri attivisti e simpatizzanti stiano comunque tranquilli, il nostro impegno continuerà come prima e più di prima: la Sicilia agonizza e noi non possiamo permetterci di stare a guardare. Il M5S Sicilia c'è e continuerà a fare sentire con forza e determinazione la voce dei siciliani che non si arrendono”.

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