Esecutivo Cisl, Genovese: “Tornare agli interessi della comunità”
“Guardare al futuro del territorio messinese. Un futuro che porti sviluppo sociale, economico e produttivo”. A chiederlo, a pretenderlo è Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina.
Durante l'esecutivo provinciale, cui ha partecipato anche il segretario generale della Cisl Sicilia Maurizio Bernava, Genovese ha affrontato le questioni più scottanti. A partire dall'elezione del presidente della Camera di Commercio, inspiegabilmente bloccata da maggio dell'anno scorso.
“L'ente camerale -ha dichiarato Genovese- deve avere un ruolo diverso rispetto al passato. Bisogna pretendere che la Camera di Commercio di Messina elevi la sua azione, coinvolgendo tutte le strutture delle attività produttive, della crescita, della formazione, della progettazione, dei soggetti capaci di fare programmazione e di raccogliere finanziamenti. Un ruolo che deve essere svolto coinvolgendo la programmazione, l'Irsap, l'Università e in maniera coerente ogni struttura o strumento che concorra alla crescita ed allo sviluppo e non più a luoghi dove si controllano gli interessi di qualcuno o di immobilismo perché fa comodo a tanti”.
Altro passaggio fondamentale, quello su Palazzo Zanca. “C'è una esigenza prioritaria -ha puntualizzato Genovese- ed è quella della riorganizzazione e del riassetto della macchina amministrativa e delle società partecipate. Si passi a un serio piano di rientro del debito del Comune di Messina e si proceda a scelte di natura organizzativa e contabile per il risanamento delle casse di Palazzo Zanca e per la garanzia dei servizi e di tutele occupazionali, passando per un'equa distribuzione delle tasse a carico dei cittadini”.
Poi le aree metropolitane che nasceranno dall'abolizione delle Province. “E' una grande opportunità, straordinaria -ha aggiunto Genovese – che non si può fermare di fronte a interessi campanilistici. Bisogna guardare avanti. I tempi in cui si distribuivano posti, prebende, incarichi per fini politici sono finiti. C'è adesso la necessità di una grande riforma politico-amministrativa e della burocrazia che rappresentano, adesso, un freno per lo sviluppo economico e sociale. Si deve tornare a guardare l'interesse della comunità, non di parti o di piccoli o grandi interessi”.