Esce dal carcere, dopo pochi giorni ruba ancora: arrestato
Messina, un arresto per furto, quattordici persone denunciate (nove per violazione dei doveri relativi la custodia dei beni sottoposti a sequestro, due per ricettazione, uno per guida in stato di ebbrezza e uno per guida senza patente) e 6 persone segnalate allla Prefettura per possesso di modica quanità di sostanza stupefacente.
Continuano senza sosta i controlli su strada svolti dal Nucleo Radiomobile di Messina nell'ambito del piano coordinato di controllo del territorio del capoluogo peloritano.
Ieri pomeriggio i militari del Nucleo Radiomobile hanno arrestato in flagranza di reato Salvatore Bonaffini (classe 1974), soggetto già noto ai Carabinieri per i precedenti trascorsi giudiziari e che era uscito di galera solo sette giorni fa, è stato sorpreso mentre rubava numerosi infissi in alluminio anodizzato e vetro da uno stabile alla Z.I.R.
Grazie a una segnalazione al 112 i Carabinieri hanno sorpreso l'uomo ancora all'interno dello stabile, con la propria utilitaria già caricata di infissi precedentemente divelti.
Portato in caserma per le formalità di rito, Bonaffini è stato arrestato e su disposizione dell'Autorità Giudiziaria riaccompagnato a casa in regime di arresti domiciliari. Stamane presso il Tribunale di Messina, nel corso del giudizio direttissimo in seguito alla convalida dell'arresto, l'uomo ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione e 200 euro di multa ed è stato condotto in carcere.
Sempre ieri, nel corso dei numerosi controlli su strada gli equipaggi del Nucleo Radiomobile Carabinieri hanno denunciato 2 conducenti che si erano messi alla guida in condizioni psicofisiche inidonee, con pene previste dell'arresto da 6 mesi ad un anno. Il primo aveva abusato con gli alcolici, sorpreso al volante della propria auto con un tasso alcolemico di 2,50 g/l, ben oltre il massimo consentito di 0,50 g/l.
Il secondo invece era salito in sella al ciclomotore dell'amico senza avere alcuna patente di guida e dopo avere assunto stupefacenti. Sorpreso in stato di evidente alterazione psicofisica si è rifiutato di sottoporsi ad accertamenti.
Sempre nel corso dei controlli stradali i militari hanno denunciato a piede libero 9 persone per violazione dei doveri relativi la custodia dei beni sottoposti a sequestro da parte dell'Autorità amministrativa per altrettanti custodi di veicoli vincolati in seguito a violazioni del Codice della Strada, la cui pene sono comprese da 3 mesi fino a tre anni reclusione.
Nel corso di recenti controlli i carabinieri hanno potuto registrare la scomparsa di alcuni veicoli sequestrati perché circolanti senza la necessaria copertura assicurativa, che nell'attesa della definizione del procedimento di confisca e alienazione da parte della Prefettura erano stati affidati in custodia agli stessi trasgressori o ai proprietari, che avevano dichiarato di avere la disponibilità di un luogo non soggetto a pubblico passaggio dove poterli controllare e preservare con efficacia.
I mezzi, invece, spesso abbandonati sulla pubblica via con il passare del tempo sono stati asportati da ignoti, senza che nella maggior parte dei casi nessuno si preoccupasse nemmeno di formalizzarne il furto denunciando l'evento.
In una circostanza, invece, proprio il custode, senza alcuna autorizzazione e senza dare comunicazione alle autorità competenti, ha provveduto a demolire autonomamente il veicolo di cui era formalmente nominato affidatario, rendendo di fatto inefficace il successivo provvedimento di confisca del bene emanato dalla Prefettura di Messina.
Infine, sempre nel corso delle verifiche sui veicoli sottoposti a sequestro amministrativo, 2 donne sono state denunciate per il reato di ricettazione, avendo i Carabinieri rilevato una evidente contraffazione sui numeri di telaio riportati sui mezzi.
A mettere in allerta i militari è stata l'inspiegabile fretta di demolire il mezzo, in ambedue i casi una Lancia Y di recente fabbricazione e in condizioni tali da poter eventualmente essere vendute con un alto guadagno.
Evidente quindi il trucco verosimilmente adottato dalle parti, già proprietarie di una Lancia Y del modello precedente, che avevano reimmatricolato con una numerazione più recente i loro veicoli, poi probabilmente abbandonati senza cancellazione dal Pubblico Registro, e ne avevano trasferito targhe e documenti su nuove Lancia Y di probabile provenienza furtiva, contraffacendo i relativi numeri di telaio.
Gli accertamenti tuttora in corso permetteranno di individuare gli originari proprietari dei veicoli cui restituire quanto di loro proprietà. Le due donne rischiano una pena da due a otto anni di reclusione.
Sempre nella giornata di ieri i militari dell'Arma hanno segnalato alla Prefettura di Messina quali assuntori di sostanze stupefacenti sei giovani, perché trovati in possesso di modiche quantità di droga per uso personale, tra cui un soggetto sottoposto a detenzione domiciliare proprio in seguito a condanna per spaccio.
Per lui arriverà probabilmente una revoca del beneficio dei domiciliarii e finirà di scontare la pena in carcere.