Endoscopia Milazzo e Barcellona, interrogazione DRS

Beppe Picciolo
Beppe Picciolo (Foto Dino Sturiale)

“Come deputazione DRS chiederemo il sostegno per il miglioramento della produttività del servizio endoscopia dell' di Milazzo per mantenere la struttura di primo livello a Barcellona e sfruttare invece le nuovissime sale operatorie della Città del Capo per attirare l'utenza con problematiche complesse. Si dovrà quindi procedere al miglioramento del servizo con un'alta specializzazione e personale in grado di eseguire interventi di alto livello, che permettano di far diventare l'Ospedale di Milazzo riferimento per la sicilia orientale nel settore dell'endoscopia”.

Questa la sintesi dell'interrogazione inviata al presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta e all'assessore alla Sanità Lucia Borsellino dai deputati ARS dei Democratici Riformisti Siciliani Picciolo, Lo Giudice, Greco e Tamajo.

“Premesso che da numerose, ma fondate, indiscrezioni sembra che il Commissario straordinario dell' 5 di Messina sia in procinto di effettuare uno spostamento dell'Unità Operativa semplice (ex UOC declassata 3 anni orsono) di Gastroenterologia dall'Ospedale di Milazzo all'Ospedale di Barcellona P.G. -scrivono i parlamentari- dando seguito alle indicazioni del Piano Aziendale che prevede la costituzione di un polo medico nell'ospedale di Barcellona P.G., senza però, si auspicherebbe, annullare gli investimenti strutturali e, potenzialmente, di eccellenza creati nel corso degli anni dall'Azienda sul territorio.

Considerato inoltre che in un momento di estrema difficoltà economica e di lotta agli sprechi, solo per costruire dal nulla locali idonei ed a norma, equivalenti a quelli dell'Ospedale di Milazzo, dedicati all'endoscopia si può calcolare un investimento non inferiore ai 500 mila euro.

Infatti, dette somme sarebbero necessarie per ricreare armadi dedicati, piani di lavoro in acciaio, stanze dedicate all'endoscopia con bagno ed antibagno, locali per la sterilizzazione, impianti elettrici e di condizionamento, già attualmente esistenti a Milazzo. Inoltre, si dovrebbero aggiungere i costi necessari per la creazione di un ambulatorio di endoscopia, in piena regola, sempre per il presidio mamertino.

E ciò in quanto, in mancanza di tale struttura dedicata, si configurerebbe oltre al danno materiale, anche un altro più grave funzionale, poiché non sarebbe ad oggi concepibile un ospedale con un polo chirurgico in assenza un'endoscopia dedicata.

Per tale motivo andrebbero certamente forniti ed attrezzati, a Milazzo, altri locali idonei ad eseguire l'endoscopia di base di primo livello e la più raffinata chirurgia endoscopica di secondo e terzo livello.

Peraltro, si potrebbero mantenere e rendere maggiormente produttivi i locali dell'attuale Unità operativa di gastroenterologia di Milazzo utilizzandoli per la chirurgia endoscopica di secondo e terzo livello necessaria all'UOC di Chirurgia di Milazzo e di tutta la fascia tirrenica, riducendo enormemente la fuga di risorse verso altri presidi non aziendali, essendo i locali dotati per altro delle stanze, di posti letto pronti per l'uso e dei requisiti previsti dalla normativa vigente, anche per lo screening del colon e la lotta alla prevenzione dei tumori.

Per dar seguito al Piano Aziendale ed a quanto nelle intenzioni, basterebbe semplicemente spostare nei locali dell'Unità Operativa Semplice di Endoscopia dell'Ospedale di Barcellona il personale e alcune delle attrezzature necessarie per la gastroenterologia (ad esempio la video endoscopia capsulare) e realizzare, finalmente, un vero servizio di gastroenterologia attivando almeno alcune delle innumerevoli peculiarità di un'unità di gastroenterologia che, in barba a tutte le normative vigenti e recando anche un danno economico all'ASP 5, non sono mai state attivate in alcuna UO semplice o complessa dell'Azienda.

Contravvenendo così alle motivazioni ed ai principi stessi della loro istituzione e rendendo, spesso, le UO stesse semplici ambulatori di endoscopia ove purtroppo di frequente, come evidenziato, non si riescono ad eseguire, per vari motivi, neanche gli esami endoscopici di secondo livello”.

A Crocetta e alla Borsellino i parlamentari DRS chiedono “se non sia opportuno meglio verificare la volontà Aziendale ed eventualmente bloccare ogni spostamento di locali e servizi per predisporre un piano operativo più consono alle direttive dell'Assessorato e funzionale alle esigenze territoriali in linea con la valorizzazione degli Ospedali di Milazzo e Barcellona, la cui utenza non deve essere penalizzata dalla apparente necessità di potenziare ora il Polo Chirurgico di Milazzo ora il Polo Medico di Barcellona, per poi, materialmente, indebolire l'offerta clinica e terapeutica di entrambe le strutture, privando, come in questo caso, il comprensorio di un Reparto di eccellenza che può funzionare esclusivamente collegato ad una Chirurgia di livello e non già dislocato presso un polo medico diagnostico, solo per far numero e dare un apparente contentino alla popolazione locale, peraltro in fermento per la vicenda del trasferimento del polo materno infantile gestita in modo quanto meno approssimativo per gli aspetti organizzativi e mediatici”.

Perché solo adesso e tardivamente, e ribadiamo con notevole sciupio di risorse potenzialmente destinabili al miglioramento della efficienza complessiva dell'Azienda, si stia pensando di attuare questo spostamento, pur essendo tutti i management che si sono di recente susseguiti sicuramente a conoscenza che nel suddetto presidio, unico idoneo per dotazione strutturale, non erano e non sono poste in atto le procedure di secondo e terzo livello, come rilevabile dai dati e tabulati di intervento Aziendali che sono di pubblica consultazione.

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