Emergenza rifiuti, Cardile e Pagano: “Intervenga l’esercito”

A dispetto dei mezzi e dei cassonetti nuovi, costati 400 mila euro e che di fatto sanciscono il fallimento del progetto della raccolta differenziata, a Messina ormai è emergenza sanitaria e ambientale.
A denunciarlo stamane (e per la seconda volta in un mese) con una nota inviata al prefetto Stefano Trotta, al sindaco Renato Accorinti e al direttore generale dell'ASP 5 Gaetano Sirna, i consiglieri comunali Claudio Cardile e Francesco Pagano, che chiedono l'intervento dell'esercito.
“ll 15 luglio scorso -scrivono i due esponenti del centrosinistra- i sottoscritti chiedevano con forza il riconoscimento dello stato di emergenza sanitaria e ambientale dovuta alla enorme quantità di rifiuti che giornalmente e in maniera continua rimangono per terra accanto ai cassonetti nelle zone periferiche della nostra città.
Da allora nulla è cambiato. Il Comune e MessinAmbiente hanno dimostrato di non essere in grado di fronteggiare l'emergenza rifiuti, che adesso sta assumendo connotati di diffusa emergenza sanitaria e ambientale”.
Per ammissione stessa dei vertici di Messinambiente ci vorrà del tempo prima che la situazione si normalizzi e per questo Cardile e Pagano chiedono all'ASP 5 di effettuare una verifica sul territorio e di “certificare lo stato di emergenza sanitaria qualora sia ravvisata.
Contestualmente, rilevata la totale inefficienza dell'amministrazione Comunale e di MessinAmbiente, si chiede al Prefetto di valutare la possibilità di chiedere il supporto dell'esercito, così come avvenuto in altre città d'Italia, per risolvere la grave situazione emergenziale che da mesi nessuno riesce a fronteggiare”.
