Drive angry 3D
Paese: U.S.A.
Durata: 104 minuti
Genere: Azione
Regia: Patrick Lussier
Chi si accontenta gode. È questo l'antico detto di saggezza popolare che dev'essere stato il leitmotiv della sceneggiatura e produzione di questo film. Nicolas Cage è Milton, criminale alla ricerca del satanista che gli ha ucciso la figlia e rapito la nipote per sacrificarla in una messa nera. A lui si unisce Piper, bella cameriera con la passione per le macchine. Sulle loro tracce “il contabile”, killer sotto le spoglie di agente FBI, con un certo umorismo e dai mezzi spicci. Più avanti verrà fuori che Milton è sì un criminale ma morto, fuggito dagli inferi e che il contabile è un killer sovrannaturale al servizio del Diavolo, incaricato di riportarlo indietro.
Abbiamo davanti un film di poche pretese, talmente prevedibile che non avrebbe neppure bisogno di essere seguito con gli occhi: battute sferzanti, macchine veloci, sparatorie impossibili, donne sexy in abiti succinti e tante chitarre elettriche di sottofondo. Decisamente non un film da vedere al cinema. Magari a casa, davanti alla poltrona in pigiama, magari con l'accortezza di non avere ancora superato i tredici anni. In parole povere è il film perfetto se si sta cercando un filmaccio d'azione davanti al quale sprecare un paio d'ore.
Anche il preteso colpo di scena, con la rivelazione della verità su Milton è telefonato: tanti, troppi gli indizi che lo sbugiardano. Neppure la virata in corso d'opera in chiave horror (che rivela gli anni di gavetta del regista Lussier sotto il maestro Wes Craven) salva la pellicola. Nicolas Cage è un po' sottotono, le curve di Amber Heard (Piper) fanno presto a rubargli la scena. Si registra la comparsata di David Morse (The rock, Il miglio verde) nel ruolo del vecchio amico di Milton che rivela la verità, mentre decisamente gustosa la caratterizzazione che William Fichtner (Pearl Harbor, Armageddon, Strange Days) dà al “contabile”, una Morte con molto savoir faire e sense of humor. Consigliato a chi si accontenta.