“Dolce attesa” in casa Accorinti

Accorinti
Accorinti e i cinque assessori designati
Sono le tre di notte passate e c'è una sede elettorale ancora aperta a Messina. E' quella di Renato Accorinti, stracolma di gente per tutta la giornata di lunedì e buona parte della nottata fra il 10 e l'11 giugno.  L'aria che si respira è a metà fra l'happening e il  capodanno in famiglia. Mamme e papà con bambini al seguito e i  giovani volontari che hanno animato una campagna elettorale definita come “un viaggio entusiasmante”. Ci sono anche i militanti del Teatro Pinelli che, smentendo consolidati luoghi comuni, trepidano ne più e ne meno di tutti gli altri ad ogni  variazione significativa dei dati che giungono dalle segreterie degli altri candidati e dalla Prefettura.

Quello più tranquillo di tutti è , neanche a dirlo, l'insegnante pacifista. Ieri ha atteso i primi dati facendo regolarmente gli scrutini nella scuola media in cui presta servizio e quando, nel corso della serata, i numeri lo hanno dato secondo fra un Calabrò dato per vincente al primo turno e un Garofalo ormai fuori dalla partita, è andato a trovare i suoi contendenti dando e ricevendo attestati di stima e abbracci calorosi.

Ma per il popolo di Accorinti la corsa verso Palazzo Zanca non si è arrestata  al momento in cui i dati in possesso di Felice Calabrò davano per assodata la sua vittoria al primo turno.

“I dati che Comune e Prefettura stanno caricando sul sito -notano alla sede di via XXIV Maggio- sono diversi da quelli diffusi dal Partito Democratico. Secondo il portale di Palazzo Zanca, infatti, il candidato della coalizione PD UDC sarebbe  al di sotto del 50 %  dei consensi, aprendo così la strada all'ipotesi di un ballottaggio con Accorinti fra 15 giorni”. Dato questo che però è stato smentito anche dalle fonti del Comune man mano che si è andati avanti con lo spoglio e Calabrò è sopra il 50% ormai da molte ore.

Dati parziali? Certamente, tuttavia gli unici ufficiali, sottolineano i collaboratori più stretti del pacifista. Con il passare delle ore la sensazione che si vada verso un finale a sorpresa si rafforza ulteriormente.  “Troppe sezioni hanno consegnato  all'ufficio elettorale del Comune verbali errati e molti presidenti di seggio -si mormora nei corridoi di Palazzo Zanca- hanno attribuito ai candidati sindaco voti che invece, secondo le nuove norme, andavano attribuiti solo a liste e consiglieri, dal momento che non c'è più alcun trascinamento dei sindaci da parte delle liste collegate”.

E' notte fonda quando si parla di errori consistenti in più di due terzi dei verbali fino ad ora giunti in Municipio. Ce n'è abbastanza perché si ipotizzi la richiesta di un riconteggio dei voti espressi. In attesa di  conferme o smentite e, soprattutto, della pronuncia dell'Ufficio elettorale centrale, ogni ipotesi torna ad essere realistica, a partire dal ballottaggio. Anche se, diversamente da quanto dichiarato poco dopo la mezzanotte dai portavoce di Accorinti, dalla Prefettura smentiscono nettamente che si sia dovuto procedere al riconteggio dei voti.

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