Diretta streaming, Fenech alla Barrile: “Nota illegittima”

Lucy Fenech
Lucy Fenech, capo gruppo Cambiamo Messina dal basso

L'Amministrazione Accorinti trova la strada per garantire la diretta streaming dei lavori del Consiglio comunale spendendo meno di 500 euro l'anno e utilizzando personale di Palazzo Zanca, ma sul tavolo della presidente Barrile ci sono già due preventivi: uno da 15 mila euro e uno da 28 mila.

Il risultato? Sostenendo che le riprese e audio non sono un granché la Barrile, appoggiata da quasi tutti i capi gruppo (e non da tutti, come distrattamente ha dichiarato oggi la presidente del Civico consesso) mette il veto e blocca il servizio.

Voce fuori dal coro quella del capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso Lucy Fenech, che non le manda certo a dire. ”Ho il dovere morale di dichiarare di non aver mai firmato la nota sullo streaming e di trovarla non corretta nei contenuti, nella forma e nella legittimità -dichiara la Fenech.

Personalmente per circa un mese mi sono occupata, (tramite diversi incontri con il personale del CED e costanti relazioni alla Presidenza del Consiglio) di verificare la fattibilità della diretta streaming con un servizio interno al Comune, al solo scopo di evitare l'esternalizzazione di un servizio che può essere svolto con mezzi e competenze interne e che sarebbe in altro modo gravoso per la città in un momento di grave difficoltà economica.

Il personale del CED con estrema solerzia e disponibilità ha verificato che tecnicamente il servizio si poteva effettuare (la telecamera e il computer erano già stati usati nelle precedenti legislature ed è stato necessario solo fare un controllo tecnico), che il servizio streaming si può ottenere tramite Livestream a soli 49 dolari (circa 35 euro) al mese con caratteristiche eccellenti.

Considerato che i due preventivi arrivati in Presidenza per servizi forniti da ditte esterne erano uno di 15 mila euro e l'altro di 28 mila all'anno, credo che oggi spenderne meno di 500 euro dando a chiunque lo desideri la possibilità di poter seguire da casa (rendendo in maggior modo possibile pubbliche le adunanze, come lo stesso Regolamento lo richiede) i lavori del Consiglio Comunale sia un servizio minimo, ma altamente dignitoso da poter offrire.

Il CED di fatto, oggi, non ha ancora avuto la possibilità di fare nemmeno una prova dopo il ceck tecnico perché aspetta l'approvazione della Presidenza del Consiglio. Credo che la risvegliata partecipazione di tutta la città negli ultimi mesi, la grande attenzione che i cittadini stanno dando alla nuova amministrazione, sia un segnale da non trascurare e mi auguro davvero che ciascun consigliere possa attivarsi per rispondere a questo desiderio di trasparenza che la città ci chiede.

In ultimo, in termini di legittimità della nota devo dichiarare, esternando la mia amarezza e il mio stupore, che non sono mai stata convocata come Capo Gruppo su questo tema (nonostante me ne fossi occupata in prima persona) e che il Presidente del Consiglio ha affermato che la nota è stata firmata da tutti i Capi Gruppo e che per “Cambiamo Messina dal Basso” ha firmato come capo gruppo (ahimè senza alcuna legittima delega) la consigliera Nina Lo Presti”.

Cinquecento euro l'anno contro 15 mila o, peggio, 28 mila: un amministratore che cura gli interessi della città (considerando peraltro che nessuno si aspetta di vedere un film in 3D ma una semplice diretta dal Consiglio comunale) cosa sceglierebbe?

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