Cultura. Catania, a Palazzo Platamone la mostra “Pablo Echaurren Soft Wall”
CATANIA. Lo slogan del maggio francese, la beauté est dans la rue, può essere considerato il concept della mostra Pablo Echaurren Soft Wall, organizzata a Palazzo Platamone e aperta dal 24 novembre al 14 gennaio 2018. Pur attraversando un percorso cronologico di tre decenni, l'esposizione non è una antologica bensì una rassegna a tema, incentrata sul costante dialogo che Pablo Echaurren intrattiene con le espressioni della comunicazione, percorrendo le vie di una ricerca tesa ad abbattere le separazioni culturali e allargare così le pareti dellestetico oltre i confini istituzionali. Certe modalità espressive da graffitismo metropolitano, lutilizzo vivace dei colori, larte come mezzo diretto di (contro) informazione, quel non distinguere tra lalto e il basso sono elementi che anticipano la diffusione dellodierna, cosiddetta street-art, e dunque consentono di considerare Pablo Echaurren un precursore del genere.
La mostra prende le mosse con un ciclo di lavori realizzati tra la fine degli anni Ottanta e linizio dei Novanta, in cui irrompe la storia contemporanea con la fine della Guerra Fredda. In queste opere, che ricordano la comunicazione iconografica del muro di Berlino, emerge uno scenario di graffiti metropolitani, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche dascendenza medioevale, linguaggi e segni stereotipati del nostro sistema comunicante.
Una sezione è dedicata ai collage prodotti negli anni Novanta. Lo shock percettivo procurato dalla grande città è raffigurato in queste sintesi visive del paesaggio urbano basate sul montaggio di manifesti strappati, annunci, insegne, titoli, segnaletica allarmante, che rendono il senso della percezione simultanea.
La comunicazione murale compare anche nella produzione più recente, le pitture muro contro muro con il loro inedito alfabeto simbolico di scritte murali cancellate, icastiche rappresentazioni di un mondo fatto di contrapposizioni, di opposte fazioni che si sovrappongono luna allaltra. A queste opere fanno da contraltare alcuni quadri sul sistema dellarte e le sue aggressive strategie planetarie, che ancora una volta testimoniano lesigenza di dar forma a quella tensione critica e sociale, intellettualmente lucida, tipica della ricerca dellartista.
Spiega Francesca Mezzano, curatrice della mostra: «Larte di Pablo Echaurren nasce per parlare alla collettività. Lo fa senza steccati, sperimentando ogni forma espressiva possibile. Usa il segno, la scritta, lo stencil, il lettering, la parola come linguaggio comune, annullando qualsiasi distinzione tra alto e basso, alla costante ricerca di una sintonia con la storia presente, con i suoi problemi e le sue criticità nascoste allo sguardo comune. E lo fa esprimendosi sempre attraverso un immaginario vivo e incandescente, che possa tradurre unistanza politica e morale in arte. Quella che lo stesso Pablo ha definito la questione murale ».
Emmanuele F. M. Emanuele della fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che promuove e realizza levento, aggiunge: «La mostra che qui presentiamo, ideale continuum della retrospettiva ospitata nel 2010 a Palazzo Cipolla a Roma, conta oltre 150 opere, tutte accomunate da un dialogo costante e inevitabile con la storia presente, specchio e sintesi di una società irrequieta e della sua parabola umana, così come labbiamo vissuta negli ultimi quattro decenni. Echaurren è intimamente uomo contemporaneo e metropolitano: non si eleva al di sopra delle masse come un vate portatore della Verità, ma partecipa attivamente e con passione (senza indossare colori politici né abbracciare alcuna ideologia) alla dialettica che nasce, si alimenta e si propaga spontaneamente per le strade, tra la gente, sui muri. Ed è proprio il muro, da qui il titolo di questa mostra, Soft Wall, il mezzo privilegiato attraverso il quale lartista comunica il proprio messaggio. Quello stesso muro su cui la società urbana scrive attraverso gli anni la propria storia diventa infatti protagonista della sua ricerca artistica, sia esso un muro soffice, fatto di tela, oppure un brandello reale di muro cittadino». Lesposizione comprende anche collage e mappe, ricordi di viaggi, di passeggiate psicogeografiche trascorse dragando sui muri urbani reperti cartacei, sticker, biglietti, brandelli memoriali che costruiscono paesaggi emozionali e mentali della moderna città attraversata da unarte diffusa.
Biografia Pablo Echaurren nasce a Roma nel 1951. Inizia a dipingere a diciotto anni e, tramite Gianfranco Baruchello, è scoperto dal critico e gallerista Arturo Schwarz che fa conoscere il suo lavoro in Italia e allestero. Tra il 1971 e il 1975 espone a Berlino, Basilea, Filadelfia, Zurigo, New York, Bruxelles e nel 1975 è invitato alla Biennale di Parigi. Il suo esordio avviene allinsegna di un minimalismo, di una concettualità e di unantipittoricità alternativi allidea di opera darte come feticcio. Questa è la direzione in cui lartista si è mosso da allora, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione, senza mai adagiarsi sul già fatto. Non solo pittore, si è impegnato in unintensa attività applicata, realizzando illustrazioni, manifesti e copertine, tra cui quella del best seller Porci con le ali, oltre a metafumetti che indagano sul possibile rapporto tra avanguardia e arte popolare, cercando quel necessario e fecondo cortocircuito tra alto e basso, tra cultura e leggerezza, in sintonia con lideale di unarte diffusa. La sua creatività si è sviluppata anche nel campo scrittura, pubblicando romanzi e pamphlet sul mondo dellarte.
Dopo il Duemila, la sua poliedrica produzione è stata presentata in alcune esposizioni personali: Pablo Echaurren. Dagli anni Settanta a oggi (Chiostro del Bramante, Roma 2004), Pablo Echaurren a Siena (Palazzo Pubblico, Siena 2008), Crhomo Sapiens (Museo della Fondazione Roma, Palazzo Cipolla, Roma 2010-2011), Lasciare il segno (MAR, Ravenna 2011), Al ritmo dei Ramones (Auditorium Parco della Musica, Roma 2006), Linvenzione del basso (Auditorium Parco della Musica, Roma 2009), BaroquenRoll (MACRO, Roma 2011), Matta: Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren (Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2013), Iconoclast (Estorick Collection of Modern Italian Art, Londra 2014), Contropittura (Galleria Nazionale dArte Moderna e Contemporanea, Roma 2015-2016), Make Art Not Money (Museo Nacional de Bellas Artes, Santiago del Cile 2016) e Du champ magnétique (Scala Contarini del Bovolo, Venezia 2017).