Cronaca. Siracusa, azienda evade fisco: sequestrati beni per 180.000 euro
SIRACUSA. La Guardia di Finanza di Siracusa sta eseguendo un provvedimento di sequestro preventivo sui beni e sui conti dell'amministratore della Ser. Eco. S.r.l, società siracusana, operante nel settore dello smaltimento e depurazione delle acque di scarico e delle bonifiche industriali. L'attività, che trae origine dal controllo automatizzato della dichiarazione dei redditi effettuato dall'Agenzia delle Entrate di Siracusa, ha evidenziato delle irregolarità consistenti nell'omesso versamento dell'I.V.A. dovuta all'Erario, per l'anno di imposta 2015, per un importo complessivo di 450.000 euro e nel mancato versamento delle ritenute certificate, per l'anno di imposta 2013, per un importo complessivo di 180.000 Euro. I funzionari, pertanto, provvedevano a redigere notizia di reato nei confronti dell'amministratore per aver omesso il versamento delle imposte dovute in misura superiore alle soglie di punibilità, per l'anno considerato. La Procura di Siracusa, avuta la cognizione del fatto reato, delegava la Compagnia di Siracusa a eseguire specifiche attività finalizzate al riscontro di eventuali e ulteriori violazioni di rilevanza penale e contestuale proposta per l'adozione di misure cautelari reali. L' analisi documentale ha permesso di segnalare all'Autorità Giudiziaria, Antonio Bianca amministratore della società, per l'omesso versamento dell'IVA dovuta per l'anno di imposta 2015 nonché per l'omesso versamento delle ritenute certificate rilasciate dai sostituti di imposta per il 2013, per un importo complessivo di tributi non pagati pari a 630.000 euro. Su richiesta del procuratore capo, Francesco Paolo Giordano, nell'ambito del procedimento penale coordinato dal sostituto Vincenzo Nitti, il Giudice per le Indagini Preliminari di Siracusa, Carmen Scapellato, sulla base delle modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 158/2015 che ha innalzato la soglia di punibilità degli articoli 10 bis e 10 ter del Decreto Legislativo n. 74 /2000, con conseguente depenalizzazione delle omissioni per importi inferiori alle nuove soglia di punibilità, emetteva un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, per un valore complessivo di 180.000 euro, da eseguire sui beni e sui conti degli indagati.