Cronaca. Milazzo, resta ai domiciliari il carabiniere accusato di stalking, ma cade l’accusa di estorsione
MESSINA. Resta ai domiciliari il carabiniere 40enne di Milazzo arrestato il 29 ottobre scorso con l'accusa di estorsione aggravata, stalking e abuso d'ufficio. Il Giudice del Tribunale dei Riesame di Messina ha respinto la richiesta di revoca della misura cautelare a carico dell'appuntato presentata dai suoi difensori, gli avvocati Tommaso Calderone e Gaetano Pino. Il giudice ha riconosciuto i reati di stalking e abuso d'ufficio, ma ha fatto decadere l'accusa più grave, quella di estorsione aggravata. Non sono state infatti ritenute credibili le dichiarazioni rese dalla parte offesa, un'imprenditrice di Milazzo, legata in passato al militare. Secondo l'accusa, in tempi diversi e con l'obiettivo di trarne profitto, dopo aver ottenuto 9.000 euro in prestito dalla donna con i quali acquistò un'Audi A5 e altri 500 euro per andare a Torino a ritirare l'auto, e dopo aver richiesto, sempre alla stessa donna e sempre a titolo di prestito, di sottoscrivere a suo nome una polizza assicurativa e a pagarne il premio di 1.200 euro, l'avrebbe minacciata. Alla vittima sarebbero state rivolte espressioni inequivocabili e con questo atteggiamento, l'indagato l'avrebbe costretta a desistere dal richiedere e la restituzione di quanto versato a titolo di prestito. Fatto questo, avvenuto tra agosto e settembre 2016. Una ricostruzione che non ha retto dinnanzi al giudice del Riesame, che ha fatto decadere la pesante accusa.