#Cronaca. Migranti a Merì, il no del sindaco: “Possibile rischio per l’ordine pubblico”
Niente migranti a Merì, piccolo centro della zona tirrenica messinese. La comunicazione è arrivata due giorni fa e stamane il neo sindaco Filippo Gervasio Bonansinga, è stato eletto a giugno scorso, ha scritto alla Prefettura dicendo no all'invio di 30 migranti e alla creazione di un centro di prima accoglienza. Il primo cittadino mette le mani avanti ricordando come Merì, che conta 2.412 abitanti, con una superficie di meno di 2 chilometri quadrati, sia per estensione il secondo Comune più piccolo dell'intera provincia. “L'intero territorio -scrive nella nota inviata al prefetto Francesca Ferrandino– non presenta alcuna struttura ricettiva adeguata ad accogliere un tale numero di migranti per quanto riguarda impianti sportivi o aree ludico-ricreative tali da permettere una adeguata fruizione del tempo libero da parte degli stessi”.
Il sindaco sottolinea che a Merì mancano “attività produttive, industriali o commerciali. Pertanto, visto anche l'allarme sociale suscitato dalle voci dell'allocazione del gruppo di migranti nel nostro Comune, desidero evidenziare il possibile rischio per l'ordine pubblico che tale provvedimento potrebbe determinare”.
Senza specificare perché accogliere un gruppo di 30 migranti creerebbe allarme sociale in un paese abitato da oltre 2.400 residenti, Bonansinga insiste nel veto spiegando anche che l'immobile destinato a ospitarli risulta privo “del certificato di fine lavori, del certificato di collaudo, della autorizzazione all'allaccio alla rete fognaria comunale” mentre quello alla rete idrica comunale “risulterebbe autorizzato solamente per uso cantiere” e in ogni caso al momento Merì “è in emergenza idrica e in particolare nella zona in oggetto, situata nella parte alta del paese”.
Insomma, tra la mancanza di strutture ricreative, le carenze idriche e dei certificati e delle autorizzazioni necessarie per vivere nell'immobile da destinare ai 30 migranti, il no del sindaco all'accoglienza è netto e inequivocabile.