Cronaca. Messina, solo pulizie superficiali alla Crispi dopo l’incendio: la paura dei genitori
MESSINA. Un'impresa di pulizie e un po' di lavoro extra dei bidelli invece di una bonifica vera e propria, indispensabile vista l'alta tossicità del materiale che si è diffuso nell'edificio dopo l'incendio della fotocopiatrice il 4 dicembre scorso. È questa la sintesi della situazione della scuola elementare Crispi, inserita in un plesso frequentato da 1.200 bambini. Visto lo sconcertante scaricabarile di ASP, ARPA e Comune di Messina, i genitori degli alunni hanno deciso di prendere in mano la situazione. Le mani che si vedono nelle foto sono quelle di due mamme, dopo che le hanno passate sui banchi dei loro figli. “Una vicenda sconcertante -ci racconta al telefono un genitore. Non capiamo con quali criteri l'ingegnere Ajello, dirigente comunale dell'assessorato competente, quello guidato da Federico Alagna, abbia consentito la riapertura del plesso. Invece di chiedere la bonifica, come del resto prevede la normativa quando si tratta di aree frequentate da più di mille persone, si sono limitati a fare un po' di pulizia con personale non qualificato per casi del genere”. “I bidelli sono stati costretti a pulire senza alcun equipaggiamento adatto e comunque i davanzali, i termosifoni e i condotti dell'areazione posti a due metri e mezzo di altezza non sono stati toccati e sono ancora pieni della polvere tossica che si è propagata durante l'incendio -aggiunge una mamma. I docenti, nei giorni immediatamente successivi al fatto, hanno dovuto mettere in sacchi di plastica tutto il materiale lasciato a scuola dai loro alunni e a trasportarlo senza alcun aiuto in cortile, dove è rimasto a disposizione dei genitori. Le pareti non sono state carteggiate e pitturate ma solo spolverate. Una situazione inaccettabile, per la quale chi è responsabile dovrà gestire le conseguenze”.
E visto che la parola chiave è proprio responsabilità, in una nota inviata al preside del Pascoli-Crispi il 18 dicembre scorso, il direttore dell'ARPA Antonino Marchese e il RUO Giovanni Patti dichiarano che “non rientra nelle competenze di ARPA l'accertamento delle condizioni di fruibilità dei locali del plesso scolastico in oggetto” pur dichiarandosi disponibile a fornire supporto tecnico qualora l'ASP lo richiedesse. Ma quest'ultima fa lo stesso e, sempre per iscritto, dopo il sopralluogo di due medici si limita a suggerire “un'accurata pulizia dei locali con detergenti comuni e idonea areazione degli ambienti”.
Sollecitato dai genitori esasperati, ieri il presidente della IV circoscrizione Francesco Palano Quero ha scritto una nota all'assessore Alagna, ai dirigenti comunali interessati, all'ARPA e all'ASP segnalando “la presenza di fuliggine e sporcizia nei locali e sulle attrezzature scolastiche” e chiedendo un sopralluogo urgente per “accertare le condizioni igieniche effettive, la salubrità dei locali e verificare la veridicità delle segnalazioni”. In attesa che qualcosa si muova i genitori navigano a vista e sperano e pregano che chi di dovere tuteli davvero la salute dei loro figli.