Cronaca. Catania, sequestrati beni per oltre 1 milione di euro a impresa
CATANIA. I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza etnea, su disposizione della Procura della Repubblica hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro e immobili per oltre 1 milione di euro, emesso dal gip, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania nei confronti della SILVER GROUP SRL, impresa esercente l'attività di trasporto di merci su strada con sede ad Adrano, in provincia di Catania e di Antonio Siverino, Francesco Siverino e Maurizio Sangrigoli, indagati nella loro qualità di amministratori di fatto e/o di diritto dell'impresa. Gli illeciti contestati ai predetti soggetti attengono da un lato al reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, realizzata mediante vendite simulate di immobili aziendali in favore dei loro figli a prezzi significativamente inferiori a quelli stimati di mercato; ciò per rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva di debiti erariali, per oltre 1 milione e 400.000 euro, connessa a pregressi illeciti tributari contestati all'impresa per gli anni d'imposta dal 2009 al 2011; dall'altro al reato di evasione di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, realizzato mediante presentazione, per il 2015 di un'infedele dichiarazione annuale riportante elementi attivi di un ammontare inferiore a quelli effettivi ed elementi passivi inesistenti. Quest'ultima condotta ha determinato per la SILVER GROUP SRL un'evasione di IRES pari a 280.307 e 223.930 di IVA.
In particolare ad Antonio Siverino, classe 1975 sono contestate entrambe le condotte illecite descritte, essendo egli amministratore di fatto della già citata società e amministratore di diritto della Siver Group srl, per denomiazione simile all'impresa investigata e avente in comune la sede e l'oggetto sociale, nonché la persona che i titolari delle imprese che avevano intrattenuto rapporti commerciali con la SILVER GROUP hanno riconosciuto in atti come referente principale per la conclusione di accordi contrattuali. A Francesco Siverino, classe 1995 e amministratore di fatto della SILVER GROUP, figlio di Antonio e beneficiario di cessioni immobiliari effettuate dalla Siver Group, è contestata, per l'anno d'imposta 2015 un'evasione complessiva di IVA per oltre 200.000 euro e di IRES per oltre 280.000. A Maurizio Sangrigoli, classe 1976, amministratore di diritto della SILVER GROUP, è contestata un'evasione di IVA, per l'anno d'imposta 2015, di oltre 200.000 euro. Le indagini hanno tratto origine dagli esiti di due verifiche fiscali eseguite dai Finanzieri del Nucleo di polizia Economico-Finanziaria di Catania nei confronti delle predette imprese. Le attività ispettive hanno portato alla luce lo schema fraudolento ordito dagli indagati – consapevoli del pregresso ingente debito tributario e delle conseguenti azioni coattive dell'Erario – per svuotare, nel corso di un anno, il patrimonio immobiliare di una delle società mediante cessioni immobiliari eseguite in favore dei loro figli, anche minorenni e che certamente non potevano avere la disponibilità del denaro necessario per compiere tali acquisti.
Oltre a queste condotte distrattive è altresì emersa la commissione di una evasione di IRES e di IVA realizzata, in seno alla SILVER GROUP abbattendo i ricavi mediante la non contabilizzazione di fatture di vendita, la doppia contabilizzazione di costi e l'imputazione di acquisti di carburante inesistenti. Nella circostanza, le verifiche effettuate hanno consentito di ricostruire oltre 1 milione di euro di base imponibile sottratta a tassazione. Per effetto di questo complesso indiziario raccolto dalle Fiamme Gialle etnee nel corso delle ispezioni di carattere fiscale, corroborato da una susseguente attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica, l'Ufficio GIP del Tribunale di Catania ha disposto il sequestro preventivo (anche per equivalente) di denaro disponibile su ogni rapporto bancario riconducibile alla SILVER GROUP SRL e agli indagati nonché, per quest'ultimi, dei beni immobili e mobili registrati di proprietà o nella loro disponibilità, fino al raggiungimento delle somme evase, ossia di un milione di euro.