Cronaca. Caltanissetta, operazione “Acheronte”: 20 avvisi di garanzia per frode e reati ambientali

GDF CaltanissettaCALTANISSETTA. Oggi nelle province di Palermo, Roma e della città nissena i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caltanissetta e Carabinieri del NOE di Palermo, su disposizione della Procura della Repubblica hanno notificato un avviso di garanzia e di conclusione delle indagini preliminari a venti soggetti, dirigenti e del Dipartimento delle acque e dei rifiuti della Regione Sicilia, funzionari ATO CL6, amministratori e manager dell'azienda Caltaqua SpA (Società per Azioni), società che si occupa della gestione della rete idrica e della distribuzione e degli impianti di depurazione dei reflui fognari in provincia di Caltanissetta. Le indagini della Guardia di Finanza e dei Carabinieri hanno permesso di dimostrare gravi violazioni perpetrate dai responsabili dell'azienda, molti dei quali cittadini spagnoli, anche inseriti nell'organigramma della società FCC Aqualia, impresa controllante della SpA nissena con sede legale in Spagna. Con la connivenza di dirigenti della Regione Sicilia, la società isolana aveva omesso la manutenzione degli impianti di depurazione dei reflui fognari pur in presenza di obblighi specifici imposti dalla normativa di settore e pur avendo a disposizione fondi pubblici dedicati proprio all'attività di manutenzione. Di fatto, ciò ha causato una mancata depurazione delle acque fognarie che presentavano quindi una carica batterica di molto superiore alla norma, rappresentante quindi in alcune situazioni un pericolo per l'incolumità pubblica. In molti casi le indagini hanno dimostrato che gli impianti di depurazione risultavano in stato di abbandono a tal punto che gli stessi non erano più idonei a garantire una operatività seppur minima. Tutto questo è stato agevolato da varie omissioni dei responsabili regionali e dell'ATO (Ambito Territoriale Ottimale)  preposti al controllo degli atti di gestione di Caltaqua SpA.

La Procura di Caltanissetta ha ravvisato nella condotta degli indagati varie violazioni penali, tra cui il reato di inquinamento ambientale e varie contravvenzioni collegate alla diffusione nell' di reflui non depurati. E' stata riscontrata l'omessa esecuzione di quanto previsto dal contratto per l'affidamento del servizio idrico integrato di Caltanissetta, in merito all'obbligo di assicurare il corretto funzionamento della rete di depurazione. Per questo motivo è stato contestato agli indagati anche il reato di frode nelle pubbliche forniture. Ulteriori reati ambientali sono stati inoltre contestati ai responsabili dell'azienda, per avere di fatto continuato a gestire impianti di depurazione non più funzionanti e privi di autorizzazione allo scarico in quanto quest'ultima era scaduta e non poteva, tra l'altro, essere rilasciata stante lo stato di abbandono degli stessi impianti. Questo ha configurato un'attività di gestione dei rifiuti non autorizzata, punita penalmente dalla normativa ambientale. Infine, ai dirigenti pubblici è stato contestato il rifiuto di atti d'ufficio a causa delle loro condotte che hanno permesso ai responsabili della Caltaqua SpA di perpetrare le violazioni sopra descritte. Gli stessi reati ambientali sono stati contestati anche ai funzionari pubblici che, causa l'omesso controllo, hanno favorito e consentito l'inquinamento ambientale causato dalla cattiva gestione della depurazione. E' stata anche applicata alla società Caltaqua SpA la normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti, che prevede sanzioni per l'ente che ha beneficiato dei reati commessi dai propri amministratori. I finanzieri di Caltanissetta hanno inoltre avviato un'attività di verifica fiscale, basandosi sull'analisi dei documenti contabili ed extra contabili che è stato possibile rinvenire durante le investigazioni. I controlli fiscali del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno permesso di segnalare una base imponibile sottratta a tassazione di oltre 37,7 milioni di euro.

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