Crisi edilizia, la Cisl: “A Milazzo bloccati 58 milioni”
Opere pubbliche ferme, lavori appaltati ma bloccati per questioni burocratiche. La Filca Cisl di Messina accende i riflettori sull'emergenza del settore dell'edilizia sul versante milazzese. “Opere strategiche per l'economia e lo sviluppo di tutto il territorio”, sostiene Pippo Famiano, segretario generale della Filca Cisl messinese.
Sul tavolo, lavori per circa 58 milioni di euro che potrebbero rappresentare una boccata di ossigeno per i lavoratori che vivono giornalmente il dramma del precariato e della disoccupazione.
I dati sono stati illustrati nel corso del direttivo zonale della Federazione degli Edili Cisl che si è tenuto a Milazzo.
Tra gli esempi evidenziati dalla Filca Cisl, i lavori che interessano il porto di Milazzo, con un importo di 7.682.236,96 euro affidati il 16 giugno 2011 alla ditta F.lli Scuttari e a tutt'oggi fermi.
Quindi il pontile di Giammoro, importante opera per lo sviluppo dell'area industriale, i cui lavori per 21 milioni di euro sono stati appaltati a dicembre 2012 alla Ricciardello Costruzione e sono ancora bloccati.
Sempre a Giammoro ci sono i lavori per il depuratore per 17.923.277,03 euro dove, a causa del mancato pagamento dello stato di avanzamento dei lavori da parte dell'ASI, la Dondi ha sospeso i lavori nel settembre 2012 e licenziato 15 lavoratori.
Altro caso è l'asse del mare tra Villafranca Tirrena e Milazzo, gara da 1.352.785,99 euro appaltata il 27 agosto 2012 e in stallo per una perizia di variante al progetto. Quindi i lavori nel lungomare di ponente a Milazzo, per i quali è già stata aggiudicata la gara da un milione 358.892,61 euro. Infine il completamento del Palasport di Milazzo, con un progetto per 650 mila euro da appaltare e il potenziamento del depuratore, lavori per 8 milioni di euro, la cui gara di appalto è slittata di almeno 6 mesi.
“Sollecitiamo gli enti appaltanti ad attivarsi per lo sblocco delle opere già appaltate –chiede Famiano. L'avvio delle gare di appalto è fondamentale per dare in tempi brevi risposte vere in termini occupazionali ai lavoratori”.