Cos’è la vita? La ricerca della poetessa Marianna Tripoli
La poesia di Marianna Tripoli ruota intorno ad una domanda essenziale che rappresenta il fine della ricerca escatologica a cui il testo mira : che cosa è la vita? L'autrice si affanna in questa ricerca, cercando di trovare delle risposte adeguate e salvifiche che non la lasciano del tutto soddisfatta. Tuttavia le sue titubanze non riescono a frenare la voglia di “dichiarare se stessa” e si svela ai lettori, rivelando un'interiorità ricca di stimoli positivi ed animata dalla ricerca della vera essenza della vita. Il suo libro( “Amati sempre” Lombardo edizioni, Milazzo 2021 pg 92) risulta, quindi, una sorta di percorso psicologico e spirituale, supportato da una limpida scrittura poetica. I lettori si lasciano volentieri affabulare dagli intensi versi di Marianna e rivivono forti sentimenti ed appassionati ardori anche se spesso sfumati e soffocati dallo scorrere impietoso del tempo. Ella tende ad affidare ad altri il proprio sentire, offrendo a tutti come una panacea, la sua “parola” liberatoria. Bisogna “volersi bene”, compiendo scelte non lesive, senza mai venir meno ai principi basilari del vivere onestamente ed operativamente. Ella , semplice e pura, offre a chi legge, un viatico di pace e serenità. All'esterno “ farfuglia” il mondo con i suoi falsi valori, al di qua c'è invece l'universo pulito di Marianna, con la luce gratificante della sua poesia. La sua scrittura si concretizza in un messaggio che diventa apostolico:” bisogna amare il povero ed il derelitto, senza mai umiliare chi ha bisogno e chiede aiuto”. Il testo, quindi, si affolla di immagini luminose e di figure salvifiche, nel tentativo di annullare i disvalori della società degli uomini. Il dolore, la tristezza e la disistima vengono cancellati dalla solidarietà, dalla pietà e dalla consapevolezza che, solamente, insieme con gli altri, si può procedere in un cammino di solidarietà e di amore. La poesia diventa immagine, diventa colore, si trasforma in suono; essa è vissuta, introiettata, scavata. I vari stati d'animo di Marianna prendono corpo nei versi, ne viene fuori il dolore, l'attesa, il desiderio di riscatto affettivo. Bisogna però stare in bilico, “Non aver paura di urlare, non aver paura di ferire gli altri….piangere, non significa essere deboli… basta asciugarsi le lacrime e aver il coraggio di accettare le situazioni e aver la forza di andare avanti sempre e comunque”. Bisogna trovare la forza “E' ora di svegliarsi./ E' ora di mettersi al primo posto.” Talvolta però la poesia non basta a Marianna per esprimere tutto ciò che la turba ed allora diventa la prosa, il suo modulo espressivo. Ella si rivolge a tutte le donne e dà consigli e suggerimenti, le incoraggia e proprio lei, così sensibile e delicata, diviene una roccia solida ed inattaccabile. Bisogna imparare ad andare avanti, a lasciarsi alle spalle ciò che fa male, a procedere senza esitare, a non aver paura del buio perché “sempre un nuovo giorno” nasce. Rilevante nel testo è anche il rapporto con il nonno, anch'esso, come la madre, figura di riferimento dell'autrice. ”Sei l'addio che non riuscirò mai a pronunciare…. Sei in me…. sempre dentro la mia anima nonno”. Grazie a te, cara giovane amica che mi hai permesso di riassestare il mio animo e di asciugare quelle lacrime che la mia senilità spesso mi comporta. Ho rivissuto il mio mondo giovanile, i miei ideali e le mie debolezze e le ho cancellate , affidandole alla tua poesia ricca di pathos.