Contro i TIR la città è indifferente e Accorinti è assente

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Foto Francesca Duca

La via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni, recita un vecchio adagio. Ecco, al di là delle buone intenzioni di chi ha partecipato oggi pomeriggio al corteo contro i TIR in città, non è che ci sia molto altro.

Pochi, pochissimi i manifestanti, nonostante il battage pubblicitario sui social network sia iniziato diverse settimane fa. Come già per il no al ponte, Messina si conferma una città sostanzialmente indifferente.

Anche se i TIR che attraversano la città sono un pericolo per tutti. Gli slogan contro i Franza si sprecano. Ma se oggi a scendere in piazza contro i Franza armatori sono stati davvero in pochi, probabilmente non più di 200, quando si è trattato di contestare i Franza padroni del Messina Calcio allora per strada erano oltre 4 mila.

Numeri che danno la misura di cosa siano realmente la città, il messinese medio, a dispetto di chi ci prova.

Grande assente, neanche a dirlo, il sindaco Renato Accorinti. Che nonostante le battaglie anti TIR non ha dato alcun appoggio, neanche informale, all'iniziativa. Assenti in blocco anche i membri della sua Giunta, così come centrodestra e centrosinistra.

A meno di sviste, gli unici politici presenti sono due accorintiani di ferro che siedono in Consiglio comunale , Gino Sturniolo e Nina Lo Presti, e i 5 Stelle Valentina Zafarana e Francesco Longo.

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Il corteo si muove attraverso la città

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Gli accorintiani ci sono, Accorinti no

“E' importante che la cittadinanza torni in strada e riprenda la parola proprio da qui come successe nel 2001 –commenta Gino Sturniolo- quando con l'ultima manifestazione di piazza ottenne il conferimento dei poteri speciali e l'apertura del porto di Tremestieri. Noi non possiamo essere solo una servitù di passaggio.

Non dimentichiamo la vicenda dell', la tassa sull'attraversamento dello Stretto. L'amministrazione Buzzanca aveva previsto incassi dieci milioni, ne sono entrati meno di due. La riscossione del ticket non può essere data agli armatori come invece avviene. 
Si è verificato recentemente  che i TIR abbiamo aspettato molto a Tremestieri? Pazienza, ormai dobbiamo scegliere tra la salute e i TIR”.

“Al monopolio delle famiglie abbiamo pagato fin troppo –incalza Nina Lo Presti. Io faccio parte del gruppo che fa a capo all' amministrazione e la verità è che non dovremmo essere qua perché è proprio questa amministrazione ad aver avviato gli atti amministrativi per liberare la città dai TIR. Abbiamo dato la concessione per i prossimi anni quando quella gara d'appalto doveva assolumente essere bloccata. Parliamo di isola pedonale e poi a 70 metri facciamo rischiare la vita ai nostri cittadini con i TIR in via La Farina”.
E quando le chiediamo dove sia il sindaco non ha dubbi: “Credo che sarebbe stato accusato di incoerenza e poi un sindaco non dovrebbe manifestare”.

Ma allora chi è l'interlocutore della manifestazione? Risponde Giulia Giordano del Teatro Pinelli: “i cittadini, che devono bloccare lo Stretto per toglierlo dalle mani di dei privati.
L'amministrazione Accorinti è sicuramente debole ed è per questo che deve agire la cittadinanza, perché i proventi del territorio vadano alla collettività”.

E' presente la parlamentare ARS dei 5 Stelle Valentina Zafarana, ma è Francesco Longo a puntualizzare che “i TIR non sono il problema ma il sintomo dell'assoggettamento al potere. C'è chi vive di monopoli, rendite e speculazioni. Il Gruppo Franza ha avuto la rada San Francesco a un prezzo irrisorio, fa quello che vuole e la città è succube”.

Pietro Interdonato, responsabile del Comitato Pendolari ribadisce che “lo Stretto è un bene comune e finalmente questi non sono più discorsi tra amici al bar. Noi chiediamo che il biglietto per i residenti sia come quello dei militari, che hanno tariffe agevolate. Qua paghiamo i prezzi più alti d'Europa ed è intollerabile”.

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Francesca Duca

Ventinovenne, aspirante giornalista, docente, speaker radiofonica. Dopo una breve parentesi a Chicago, torna a preferire le acque blu dello Stretto a quelle del lago Michigan. In redazione si è aggiudicata il titolo di "Nostra signora degli ultimi" per interviste e approfondimenti su tematiche sociali che riguardano anziani, immigrati, diritti civili e dell'infanzia.Ultimamente si è cimentata in analisi politiche sulle vicende che animano i corridoi di Palazzo Zanca.

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