Comune, si taglia su tutto. Precari e contrattisti a casa

Nel 2011 il Patto di Stabilità è stato violato. Quindi, dall'1 gennaio si taglia su tutto. Contrattisti e precari se ne vanno a casa e tutti i servizi che non sono previsti per legge saranno tagliati.
E' una politica di lacrime e sangue quella che promette Croce, che entro 30 giorni dovrà presentare un Piano di rientro. E' l'ultimatum che la Corte dei Conti di Palermo gli ha dato durante l'udienza di venerdì scorso. Senza il piano si va dritti, dritti al dissesto.
Avere violato il Patto di Stabilità nel 2011 e non avere approvato il Previsionale 2012, comporta automaticamente l'impossibilità di bandire nuove gare. “Quando mi sono insedito -ha raccontato Croce ai giornalisti- ho trovato in cassa poche centinaia di migliaia di euro. A giugno nel conto corrente della tesoreria c'erano 18.273.245,42 euro in meno. Cifra che adesso è più che raddoppiata e si è arrivati a quota meno 42 milioni 550 mila euro. Quindi tra luglio e agosto si è fatto ricorso ad oltre 23 milioni di anticipi di tesoreria”. Ventitre milioni la cui destinazione dovrà essere ricostruita nel dettaglio, ma nei quali certamente rientrano le somme relative agli svincoli, come ha confermato Croce. “Mi sono insediato 50 giorni fa ed ho trovato una situazione gravissima sia dal punto di vista economico che finanziario. Oggi il Comune non è più in grado di garantire i servizi pubblici essenziali e dall'incontro con i magistrati della Corte dei Conti non sono uscito con grandi entusiasmi”.
Il buco è di 240 milioni, anche se nei corridoi e negli uffici di Palazzo Zanca si sussurra che siano più di 300. Da presentare immediatamente anche il Bilancio Preventivo del 2012 (ancora da approvare, com'è nelle migliori tradizioni del Comune di Messina) che per passare dovrà essere tagliato di almeno 20 milioni.
Un'altra tegola sulla testa del Comune è arrivata il 10 settembre scorso, ma le reliquie dell'ex Giunta Buzzanca si sono ben guardate dal divulgare la notizia. L'assessorato regionale all'Energia ha infatti imposto al Comune di pagare all'ATO 3 i 33 milioni di debiti accumulati, che dovranno comunque saltare fuori, pena l'arrivo di un commissario ad acta.
Poi Croce fa un elenco delle cose che non vanno. “L'Avvocatura non è in grado di gestire i contenziosi -ha dichiarato Croce. Si è ricorso troppo alle anticipazioni di cassa e si registra un'incapacità di controllo sulle partecipate, sul patrimonio da dismettere e sul contenzioso, oltre che di riscossione dei tributi”.
A ben guardare, sembra proprio che non ci sia nulla che abbia funzionato a dovere nelle “stanze dei bottoni.
“Sacrifici e sangue, altrimenti ce ne andiamo a fondo tutti”, è la previsione funerea del commissario, che intravede nella possibilità di mettere in campo delle misure correttive in un tempo massimo di 30 giorni, così come richiesto dalla Corte dei Conti, l'ultima speranza di salvezza.
Primo passo, come dicevamo. È la presentazione immediata del Previsionale 2011. Poi, se la magistratura contabile sarà soddisfatta delle misure attuate e darà fiducia al lavoro dei “rianimatori” dell'ente, si tenterà il tutto per tutto per accedere al Fondo di rotazione destinato ai comuni a rischio default previsto dal Decreto Legge 174, sfruttando i 50 milioni di euro di sostegno statale previsti dalla norma.
Contestualmente, il Commissario chiederà al governatore Crocetta che la Regione adempia agli obblighi che non ha rispettato ed eroghi aiuti sostanziali al Comune di Messina, così come ha fatto per Catania e Palermo.
Sacrifici che non saranno soltanto i cittadini a sopportare, ma che “saranno fatti dai vertici a scendere, nessuno escluso” garantisce Croce. A domanda precisa, in merito alla possibile sussistenza di ipotesi di reato a carico dei dirigenti, il commissario replica: “Non sono qui come procuratore, ma come commissario. Oggi devo risolvere il problema, se poi dopo dobbiamo cercare i colpevoli, lo faremo, ma oggi non mi interessa”.
Questo il quadro complessivo, che fa presagire un futuro durissimo. Con buona pace dell'ex sindaco Buzzanca, che su Twitter ha dichiarato alla redazione di Sicilians.it “considero voi disinformati e pregiudizialmente contro qualsiasi atto mia amministrazione. Disinformate senza contraddittori”. Alla luce di quanto ha dichiarato Croce poco fa, signorilmente non replichiamo. Le parole del commissario straordinario, chirurgicamente precise, non lasciano spazio ad interpretazioni.
Prima della conferenza stampa con i giornalisti, Croce ha incontrato di nuovo i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lillo Oceano, Tonino Genovese e Costantino Amato, durante il quale ha fatto il punto della situazione finanziaria comunale, anche alla luce dell'esito dell'incontro avuto venerdì scorso con la Corte dei Conti.
“I timori espressi da tempo dal sindacato sono stati confermati dai dati sulla situazione del Comune di Messina forniti dal commissario straordinario Croce -dichiarano intanto i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Lillo Oceano, Tonino Genovese e Costantino Amato.
La complessiva situazione economico finanziaria del Comune è ancora lontana da chiarezza e trasparenza e la tassativa richiesta da parte delle Corte dei Conti di misure correttive entro 30 giorni dimostra la gravità della situazione.
Appare indispensabile un intervento dei governi nazionale e regionale –aggiungono ancora i tre segretari confederali- ma ciò sarà possibile soltanto quando si conosceranno nello specifico tutti i numeri e sarà stato approntato un serio piano di risanamento. In ogni caso, condivideremo il percorso di risanamento dei conti solo se saranno garantiti i posti di lavoro ed i servizi alla città”.
Caro direttore,
eccomi di nuovo a commentare un vostro articolo.
Riprendo quanto da voi pubblicato il 25 ottobre scorso “Oltre 70 milioni di euro. Anzi, per la precisione, lo sforamento nei conti comunali, la pesante differenza tra le somme in entrata e quelle in uscita che condiziona in negativo il rispetto degli obiettivi fissati dal Patto di Stabilità è di 72.282.712,92 euro.
A snocciolare numeri e voci di spesa una nota diramata dal Ragioniere Generale Ferdinando Coglitore e dal dirigente alla Spesa Giovanni Di Leo indirizzata al commissario straordinario Luigi Croce, al presidente del Consiglio Comunale Pippo Previti, al Segretario Generale Santi Alligo ed al Collegio dei Revisori dei Conti. […]”.
Poi, avete pubblicato un altro articolo, il 9 novembre, in cui si dice “La Corte dei Conti potrebbe esser pronta a concedere un po’ di fiato al Comune di Messina. Il rischio che si corre è serio ed il Ragioniere Generale Nando Coglitore sprizza gioia da tutti i pori. […]
“Siamo ottimisti rispetto alla possibilità che ci concedano un po’ di tempo -dichiara. La sospensiva concessa dal Tar ci consente di accendere mutui e di evitare i paletti derivanti dallo sforamento del Patto di Stabilità, oltre ovviamente a non dover pagare nell’immediato la penale di 7 milioni di euro. Aspettiamo notizie ufficiali da Palermo, ma in linea di massima la Corte dei Conti dovrebbe concederci tra i due ed i cinque mesi per mettere un po’ di ordine”. […]”
Entrambe le dichiarazioni rilasciate da Coglitore e riportate nei vostri articoli sono state smentite in poco meno di un mese. Ma questo Batman alla peloritana, è per caso uno di quelli che ha meritato il premio produzione? Se così fosse, io non me la prenderei con lui, ma col suo datore di lavoro.