Compleanni da ricordare e incidenti a tavola
Cara Contessa, nei giorni scorsi ho festeggiato il mio compleanno. In ufficio, dove lavoro da oltre 10 anni, nessuno se lo è ricordato ed io ho preferito non sottolineare la cosa. Quando il giorno dopo la mia dirigente se ne è ricordata mi ha rimproverato aspramente dicendomi: “Potevi dirlo!” e mi ha tenuto il muso tutto il giorno. Ho sbagliato? Grazie, Laura R.
Gentile Laura, ovviamente ha ragione lei. Ricordare il proprio compleanno quando chi lavora accanto a lei da 10 anni non se ne ricorda, equivale a sollecitare un regalo ed è quindi scortese. Se invece anche un solo collega se lo fosse ricordato, sarebbe stato gentile da parte sua offrire qualcosa da bere durante la pausa. Visto che le cose sono andate così, stia serena e non si faccia toccare dalla villania altrui.
Gentile Contessa Lara, l'altra sera ero a cena da amici quando ad un certo punto uno degli ospiti ha rovesciato un intero bicchiere di vino rosso sulla tovaglia, antica e pregiata. La padrona di casa ha subito bloccato la cena, è scappata in cucina a prendere sale e asciugastoviglie ed abbiamo ripreso a cenare solo dopo che il danno era stato eliminato. Mi è sembrato un comportamento poco ospitale, lei cosa ne pensa? Mary M.
Gentile Mary, la penso esattamente come lei. Per quanto la tovaglia possa essere antica e di pregio, sottolineare un incidente causato da un ospite è sempre un segno di estrema maleducazione. In questi casi (ma questo vale anche quando accidentalmente si rompe qualcosa) la padrona di casa ha il dovere di minimizzare l'accaduto, tamponando il danno e tranquillizzando il “colpevole”, sottolineando che sono cose che capitano. Dal canto suo, se il danno procurato è rilevante, l'ospite maldestro invierà il giorno dopo un mazzo di fiori accompagnato da un biglietto di scuse.
Per ricevere i consigli della Contessa Lara scrivete a: redazione.messina@sicilians.it