#C’eraunavoltailcinema. Zona d’ombra – Una scomoda verità
Zona d'ombra – Una scomoda verità
Paese: U.S.A.
Genere: Drammatico
Durata: 123 minuti
Regia: Peter Landesman
Peter Landesman, regista di “Parkland” ci narra la storia vera del dottor Bennet Omalu e della scoperta che rischiò di distruggere il mondo del football professionistico.
Bennet Omalu è un brillante neuropatologo nigeriano che si trova a esaminare il corpo dell'ex stella del football Mike Webster. Dopo l'esame si rende conto che la causa che aveva portato l'atleta a far uso di droghe, alla depressione e alla povertà non era altro che una serie di traumi al cervello che aveva subito durante la sua carriera. Il medico inizia una battaglia con la potente NFL, la National Football League per far emergere questa verità che tutti cercano di coprire…
Il film prende le mosse dall'articolo “Game Brain”, pubblicato da GQ e nonostante l'intento rispettabilissimo di portare alla luce notizie che passano in secondo piano ma non per questo meno meritevoli d'attenzione, il film non va.
Non va per molti motivi, primo fra tutti l'eccessivo manicheismo con cui è trattata la vicenda: il film è un cocktail di retorica dai toni sommessi che parla di un argomento praticamente sconosciuto in Italia. Perfino la partecipazione di un grande come Will Smith non può fare miracoli. Si tratta di un film lento e dai toni pacati, senza picchi emotivi o svolte narrative e nessuna sorpresa. Il buono è sempre e solo il caro dottore, che cerca di salvare i gladiatori della NFL dai malvagi ed egoistici interessi dei loro padroni. Anche uno spettatore poco smaliziato finisce per annoiarsi, a dispetto della buona regia, della fotografia suggestiva e della buona recitazione degli attori. Consigliato agli appassionati di football americano.