#Catania. Venerdì la Piazza delle tre culture, progetto di pace e convivenza
Venerdì 27 febbraio alle 15 e 30, nella Sala conferenze del Palazzo della cultura a Catania, sarà illustrato il progetto La piazza delle tre culture.
Ideata da Francesco Nicolosi Fazio, ingegnere ambientalista, la piazza ha la pianta esagonale e su ogni lato una accanto all'altra sorgono la sinagoga, la chiesa e la moschea, e i tre rispettivi istituti di cultura religiosa. Dovrebbe sorgere a Catania, al centro del Mediterraneo, come luogo simbolo di convivenza.
Alla manifestazione prenderanno parte, accanto all'ideatore Francesco Nicolosi Fazio, l'urbanista esperto in edilizia del Culto Maurizio Erbicella, gli assessori comunali ai Saperi e Bellezza condivisa, Orazio Licandro, e all'Urbanistica, Salvo Di Salvo, il rabbino di siracusa Stefano Di Mauro, l'economista Giovanni Massimiliano Consoli. L'attrice Laura Giordani leggerà alcuni brani sui temi del dialogo e dell'accoglienza e il maestro Franco Politano presenterà il modello della scultura da lui realizzata come simbolo dell'iniziativa.
Il progetto è un modo per superare i fondamentalismi. Un esempio di come trasformare una piazza in luogo d'incontro per culture differenti, dove ebrei, cristiani e musulmani possano condividere lo stesso spazio per professare fedi differenti. Un luogo simbolo di pace, proprio in un periodo in cui i conflitti si muovono sullo sfondo delle religioni e del radicalismo.
“La piazza delle tre culture è un sogno, una visione – afferma Nicolosi Fazio – ma oggi è proprio di visioni che l'uomo ha veramente bisogno, perché la caduta delle ideologie ha trascinato con sé, purtroppo, anche gli ideali. Il convegno vuole essere un primo momento di dibattito, manifestando ampia apertura a idee, proposte e integrazioni che possano contribuire al progetto. In questo periodo storico di aberranti contrapposizioni, può partire da Catania, dalla terra di Sicilia, in cui le tre religioni storicamente hanno convissuto, un nuovo modello di rapporto tra i popoli e i loro culti, che possa contrapporsi ai momenti di follia distruttrice del mondo, ormai inarrestabile” .