#Catania. Sequestrati a Sant’Agata 45.000 botti per Capodanno
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno sottoposto a sequestro nel quartiere Villaggio Sant'Agata oltre 45.000 cariche di artifizi pirotecnici illecitamente detenuti all'interno di una cantina condominiale da un cittadino italiano. L'intervento mirato, eseguito dai finanzieri del Gruppo di Catania, si inserisce nell'ambito delle operazioni che senza soluzione di continuità sono attuate in vista delle imminenti festività di fine anno, nel corso delle quali si registrano importanti volumi di traffici illeciti nello specifico settore. In particolare, le Fiamme Gialle, nell'ambito delle quotidiane attività investigative, sviluppate attraverso costanti osservazioni, monitoraggi e pedinamenti, hanno individuato un deposito all'interno di uno stabile residenziale. Le successive attività di perquisizione degli ambienti, hanno permesso agli operanti di rinvenire una vera e propria Santa Barbara all'interno di locali angusti e inadeguati, detenuti in totale assenza delle autorizzazioni e delle modalità previste dalla legge.
I finanzieri, durante la classificazione di tutto il materiale esplodente, hanno rinvenuto tra l'altro diverse micce utilizzate per costruire l'innesco per la produzione di fuochi e diversi “spaccati”, artifizi pirotecnici di manifattura artigianale, la cui accensione sarebbe avvenuta attraverso l'utilizzo di un tubo in ferro per il lancio. Per il confezionamento di tali manufatti si utilizzava anche la carta per alimenti, per isolare il contenuto pirico dall'umidita esterna. Tra il materiale pirotecnico accertato c'erano anche i fuochi rientranti nella IV e V categoria, che considerata l'elevatissima carica esplodente, di fatto rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità se non utilizzati nei modi e nelle forme previste. Al termine delle attività, il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catania per l'illecita detenzione e fabbricazione di prodotti esplodenti sanzionata dal codice penale e dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.