#Catania. Mafia, sequestrati beni per 6 milioni di euro

Catania Guardia di FinanzaA seguito di complesse indagini, anche patrimoniali, delegate al Nucleo di Polizia Tributaria di Catania, la Procura Distrettuale Antimafia di Catania ha chiesto e ottenuto dal Tribunale di Prevenzione di Catania un decreto di sequestro di beni per 6 milioni di euro, illecitamente accumulati da Nunzio Fabio Tenerelli, 31 anni, attualmente detenuto ai domiciliari per una serie di reati aggravati contro il patrimonio. Nunzio Tenerelli è stato destinatario di un'ordinanza cautelare in carcere nel settembre 2015 nell'ambito dell'operazione “Nuova Famiglia” in quanto responsabile, tra gli altri, di una rapina commessa il 30 giugno 2014 presso la stazione ferroviaria di Acireale nei confronti di una cittadina cinese che era sul Siracusa-. Le modalità del comportamento delittuoso denotano la particolare pericolosità del Tenerelli.

In quella occasione, infatti, fu organizzato un vero e proprio assalto al treno da 7 soggetti, di cui alcuni armati, che fecero irruzione sul convoglio bloccando a terra il capotreno e il cuccettista per sottrarre alla cittadina cinese un quantitativo imprecisato di denaro in contante. Tenerelli, oggi raggiunto da una misura di prevenzione patrimoniale, ha espresso sin dal 2001 una specifica e abituale inclinazione nella commissione di furti e rapine dalle quali ha ricavato le risorse finanziarie necessarie per garantirsi un'invidiabile posizione economica. Le azioni criminali sono state compiute sia autonomamente che in concorso con appartenenti al clan Mazzei.

Tenerelli, infatti, pur non risultando organicamente inserito nel clan Mazzei, è legato da rapporti di stretta parentela con Nuccio Mazzei, reggente dei Carcagnusi, in quanto le rispettive madri sono sorelle. Sulla base dei gravi indizi di pericolosità sociale riscontrati e dell'abitualità delle sue condotte delittuose, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania, coordinati dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, hanno quindi avviato una mirata indagine patrimoniale nei suoi confronti e del suo nucleo familiare, volta a verificare la coerenza del loro tenore di vita e del patrimonio posseduto con i redditi dagli stessi dichiarati.

Le investigazioni, condotte anche con l'ausilio di sofisticati software sviluppati dalla Guardia di Finanza per l'analisi incrociata di tutte le informazioni desumibili dalle banche dati, hanno consentito di individuare i beni, mobili e immobili, illecitamente accumulati dal nucleo familiare Tenerelli. In particolare, sin dai primi anni del Duemila, pur palesando un'elevata capacità contributiva, Nunzio Fabio Tenerelli non ha mai dichiarato al fisco il possesso di redditi in quanto non occupato in attività lavorative. A fronte di ciò, nel corso degli accertamenti patrimoniali è emerso invece che aveva la disponibilità di un patrimonio immobiliare di grande valore. In particolare, è stato accertato che gli immobili erano stati acquistati ricorrendo a denaro contante e, anche quando ha fatto ricorso alla stipula di mutui o all'emissione di titoli di pagamento, gli acquisiti sono stati effettivamente, sempre e solo, regolati in contanti. I familiari, dal canto loro, in più circostanze sono risultati essere intestatari di comodo di unità immobiliari e di un'attività imprenditoriale, segnatamente di un bar sito nel quartiere di San Cristoforo. La Sezione Misure di Prevenzione ha disposto il sequestro di un'attività d'impresa, di 27 immobili, di 3 conti correnti e di 3 auto, il tutto per un controvalore complessivo pari a di 6 milioni di euro.

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