#Catania. Espropriazione per pubblica utilità, gli addetti ai lavori a confronto
Sabato, 24 ottobre, al Mercure Hotels Catania Excelsior si è tenuto il seminario di studi Espropriazione per pubblica utilità. Per la prima volta a Catania oltre quattrocento tra ingegneri, geometri, architetti, agronomi, avvocati e magistrati si sono riuniti per discutere insieme le problematiche di un tema complesso che riguarda, non solo le competenze dei professionisti, ma soprattutto gli interessi dei cittadini.
Come si può agire per ridurre le controversie legali con la pubblica amministrazione? Come stabilire il valore più adeguato dell'indennità che spetta al cittadino proprietario? Qual è il giusto modo per valutare l'edificabilità o meno di una zona?
L'incontro Espropriazioni per pubblica utilità: norme, giurisprudenza e metodologia estimativa è stato organizzato dal Collegio etneo dei Geometri, dall'Ordine degli Avvocati e dalla Scuola Superiore della Magistratura, in collaborazione con l'Ordine degli Ingegneri di Catania e ConsulenzaEspropri.it e il patrocinio del Consiglio Nazionale dei Geometri e GL, della Cassa Italiana Previdenza e Assistenza Geometri, degli Ordini degli Agronomi e degli Architetti di Catania.
Moderati dal direttore scientifico di ConsulenzaEspropri.it Vittorio Bensi, nel corso dell'incontro si sono succeduti gli interventi del presidente degli Ingegneri di Catania Santi Maria Cascone, del presidente dei Geometri Paolo Nicolosi, del magistrato della Corte d'Appello Domenica Motta, del dirigente tecnico del Comune di Giarre Venerando Russo, che ha trattato il tema del rapporto tra urbanistica ed espropriazioni.
E poi ancora Marco Simonotti, professore ordinario di Estimo, il presidente della seconda sezione del TAR del Piemonte Vincenzo Salamone e l'avvocato Nicolò D'Alessandro.
In rappresentanza della Scuola di Magistratura è intervenuta Lucia De Bernardin, mentre per l'Ordine Avvocati il consigliere Orazio Torrisi. Hanno preso la parola anche il presidente dell'Ordine Architetti Giuseppe Scannella, che ha sottolineato la necessità di una legge unica per il governo del territorio, e quello degli Agronomi Corrado Vigo.
“L'esigenza maggiore è quella di abbandonare, nella valutazione della stima, l'approccio empirico e discrezionale a favore di quello tecnico-scientifico, consentendo così una valutazione più oggettiva dell'esproprio” – ha affermato Cascone. “L'obiettivo – ha aggiunto Nicolosi – è analizzare lo stato dell'arte dell'attività espropriativa nella nostra provincia, chiamando in causa tutte le varie parti professionali interessate. L'auspicio è poter dare un input di risonanza nazionale che sproni una maggiore concordanza a livello normativo”.
La situazione attuale nel territorio catanese in merito alle espropriazioni è stata ben delineata negli interventi dei relatori, tra cui quello di Motta. “I giudizi di opposizione alla stima sono in numero inferiore, non solo perché si effettuano meno espropriazioni ma perché la pubblica amministrazione esercita una attività sempre più regolare, vale a dire che nascono sempre meno espropri illegittimi. In merito ai contenziosi la maggior parte è relativa alla determinazione dell'indennità, ma qui possiamo affermare che oltre il 95% dei giudizi si conclude positivamente per il privato” – ha concluso Motta.
Marco Simonotti ha invece sottolineato la scarsa applicazione nel territorio di Catania, e in generale in tutta Italia, degli standard internazionali di valutazione (IVS). “Esiste ancora una resistenza culturale, eppure gli standard garantiscono nelle stime maggiore giustizia economica e valutativa. Sono regole comuni su base scientifica, i cui risultati e le verifiche sono oggettivi e trasparenti. Occorre una forte sensibilizzazione dei tecnici in questa direzione, auspicando l'obbligatorietà normativa in toto, non solo in alcuni settori specifici della materia come avviene al momento”.