Caronte&Tourist, si va verso il licenziamento
A dare l'allarme sono stati i lavoratori. Che da ieri tempestano di telefonate il sindacato ORSA raccontando preoccupati che dagli uffici della Caronte di Reggio Calabria stanno per partire le lettere di preavviso di licenziamento.
“Di ufficiale non c'è ancora nulla -spiega Mariano Massaro, segretario generale regionale dell'ORSA. L'azienda è ancora abbottonata, ma dalle nostre verifiche sembrerebbe che si stiano preparando delle lettere con le quali si annuncia la decisione di procedere con i licenziamenti. Ovviamente, in questa fase non si tratta ancora di licenziamenti veri e propri destinati ai singoli lavoratori, visto che ancora non si è deciso quanti posti di lavoro si taglieranno nelle singole categorie e quanti siano gli esuberi individuati dalla società”.
Il braccio di ferro tra la Caronte&Tourist e i sindacati va avanti dall'estate, quando l'azienda ha dichiarato che a causa della diminuzione dei guadagni del 10% si dovrà scegliere tra il taglio del 25% dello stipendio degli oltre 300 dipendenti o il licenziamento di una sessantina di loro.
“Dobbiamo alzare il livello di produttività dell'azienda -spiega Vincenzo Franza, amministratore delegato della Tourist. Dobbiamo necessariamente riallinearci perché i salari dei nostri dipendenti sono decisamente fuori mercato. La Grandi Navi Veloci ha dichiarato 500 esuberi e anche Tirrenia e Siremar hanno problemi. Un dato è certo: su questa questione non faremo alcun passo indietro. E non è facendo sciopero che si risolverà la vertenza. Quando le navi si fermano risparmiamo gasolio e non paghiamo la giornata. Ci dispiace per gli utenti, però mi sembra che durante l'ultima protesta non ci siano stati grossi problemi, anche grazie a come le forze dell'ordine hanno gestito la cosa. In ogni caso, l'ipotesi dei licenziamenti è una delle strade da seguire, non l'unica”.
Affermazione quest'ultima, che sembrerebbe smentita dalle dichiarazioni dei lavoratori. Nel documento inviato dal segretario generale della cgil di Messina Lillo Oceano (vedi articolo correlato, ndr) si chiede all'azienda di fare un passo indietro e di lavorare con il sindacato per la costituzione di un Accordo d'Area. Ipotesi questa, che a Mariano Massaro non piace per nulla.
![MarianoMassaro MarianoMassaro](https://i0.wp.com/sicilians.it/wp-content/uploads/2011/08/MarianoMassaro.jpg?resize=120%2C128)
“Ogni volta che sono stati fatti accordi del genere i lavoratori ci hanno sempre rimesso -afferma deciso. In ogni caso, qualsiasi scelta deve passare dalle maestranze: saranno loro con un referendum ad approvare o no questa strada.
Sia chiaro che come ORSA non firmeremo nulla senza il loro mandato o, peggio ancora, senza avvisarli, comunicandolo a cose fatte. Se ci dovrà essere un Accordo d'Area i lavoratori dovranno esser protagonisti di questa decisione”.
E in attesa che si faccia chiarezza sui preavvisi di licenziamento, l'ORSA ha già proclamato un altro sciopero di 24 ore tra il 23 ed il 24 ottobre.