#Caltanissetta. Contrada: “Mai incontrato Borsellino a luglio ’92”

La strage di via D'Amelio
La strage di via D'Amelio

“Escludo di avere incontrato nel luglio del '92: se questo fosse avvenuto lo avrei segnato nella mia agenda e non avrei motivo di negarlo”.

A dichiararlo l'ex dirigente del Sisde Bruno Contrada, condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, davanti alla Corte d'Assise nissena nel quarto processo per la strage di via D'Amelio (nella quale il 19 luglio 1992 morirono il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della scorta), che vede imputati i Salvo Madonia e Vittorio Tutino per strage e i falsi pentiti Vincenzo Scarantino, Francesco Andriotta e Calogero Pulci per calunnia.

Contrada ha contestato le dichiarazioni rese dal pentito Gaspare Mutolo, che aveva parlato di un incontro tra lui e Borsellino.

“Mutolo – ha spiegato – parla di un incontro tra me e Borsellino a Roma il 17 luglio del '92, ma io ero in Sicilia in ferie dal 12 luglio. Il 17, inoltre, resi anche una deposizione al carcere militare di Forte Boccea al dottor Carmelo Petralia che doveva interrogarmi.

Quello che dichiara Gaspare Mutolo è falso – ha aggiunto – e quando gli fu fatto presente che il 17 luglio ero a Palermo, cambiò versione e disse che l'incontro era avvenuto l'1 luglio, giorno dell'insediamento di Mancino come ministro dell'Interno. Mutolo mi accusa perché quando ero capo della Squadra mobile di Palermo l'ho perseguitato e l'ho fatto condannare a 9 anni per estorsione e non riuscii a farlo condannare per l'omicidio di un poliziotto che collaborava con me”.

Contrada ha ammesso invece di avere incontrato Paolo Borsellino nel maggio del '92 in una visita al centro Sisde di Roma e poi a giugno per la festa del giuramento degli armieri della Polizia. “Nella sede del Sisde -ha spiegato- Borsellino incontrò l'allora direttore Alessandro Voci e seppi che raccomandò il trasferimento di Sinesio al Sisde. Io entrai nella stanza del direttore Voci assieme ad altri funzionari e questi presentò Borsellino a tutti. Io lo conoscevo da tempo”.

Contrada ha anche dichiarato di avere saputo della collaborazione con la giustizia di Gaspare Mutolo pochi giorni dopo la strage di via D'Amelio e non all'inizio del mese di luglio. “Me lo disse Antonio De Luca, che aveva lavorato per molti anni con me alla Mobile di Palermo. Mi spiegò che stava rendendo dichiarazioni sul mio conto”. (fonte Ansa).

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