Calabrò agli elettori: “Basta schieramenti, votate l’uomo”
“Basta con gli schieramenti: adesso votate l'uomo”. Così stamane in conferenza stampa il candidato sindaco del centrosinistra di Messina Felice Calabrò, che ha mancato la sindacatura al primo turno per meno di cinquanta voti. Il suo appello è rivolto soprattutto all'elettorato moderato, che tra due settimane dovrà scegliere tra lui ed il leader di tante battaglie contro il ponte Renato Accorinti.
Anche se quest'ultimo è arrivato al ballottaggio con meno della metà dei consensi ottenuti da Calabrò (40.87o contro i 19.540 del pacifista), il candidato della coalizione del centrosinistra non risposa sugli allori e rimette in moto la macchina elettorale. Entro domenica sarà presentata la squadra al completo degli assessori, con l'aggiunta dei 4 che ancora mancano all'appello.
Che saranno comunque esponenti dei partiti politici più rappresentativi della coalizione: UDC, PD, il megafono e DR. Alla domanda se la quota UDC andrà a Giuseppe Melazzo, inspiegabilmente non confermato in Consiglio comunale, Calabrò non risponde e sorride. Idem quando gli si domanda se proprio Melazzo, con il quale ha condiviso un percorso di opposizione all'ex sindaco Buzzanca in Aula più o meno evidente anche quando l'UDC era ancora perfettamente inserita nell'esecutivo del centrodestra, sarà il suo vice sindaco.
Molto più chiaro invece il messaggio che lancia agli elettori rispetto a possibili accordi con gli sconfitti. “Non ci saranno accordi di alcun genere -promette. A parlare per me ci saranno il mio impegno e il mio programma”.
E per quanto riguarda la maggioranza in Consiglio, Calabrò sottolinea che “il centrosinistra si è aggiudicato 29 seggi su 40. Se dovesse vincere Accorinti, che ne ha solo 4, non è difficile immaginare quante e quali sarebbero le sue difficoltà nel governare la città con i tre quarti dell'Aula all'opposizione. I 29 consiglieri del centrosinistra -ha poi concluso- sono un valore aggiunto che mi consentiranno di esercitare il ruolo di sindaco nel miglio modo possibile”.
Il distacco tra Accorinti e Calabrò e netto ed è cosa nota che il ballottaggio registra un numero inferiore di votanti. Resta da vedere come si regolerà l'elettorato rimasto orfano dei candidati bocciati dalle urne, a partire da quello del PDL, ormai totalmente fuori dal governo della città dopo 19 anni di gestione, talvolta alternata, più spesso in accoppiata vincente.