Barcellona PG, sedute del consiglio comunale – L’appello dell’assessore Molino al rispetto istituzionale

Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio comunale, l'Assessore Dott. Roberto Molino rompe il silenzio e interviene con fermezza sul clima deteriorato che si respira durante le ultime sedute del Consiglio.
Nel suo ruolo di delegato ai rapporti con il Consiglio Comunale, conferitogli dal Sindaco, l'Assessore esprime profonda preoccupazione per il costante scadimento del confronto politico, denunciando pubblicamente atteggiamenti lesivi del decoro istituzionale e personali offese rivolte alla Giunta.
«Ci presentiamo al Consiglio per rendere conto dell'azione amministrativa e rispondere alle domande dei Consiglieri», afferma Molino. «Lo facciamo come rappresentanti istituzionali, e il rispetto dei ruoli dovrebbe valere per tutti, anche nei confronti degli Assessori».
Il riferimento, seppur non esplicitamente nominativo, è a comportamenti reiterati di un Consigliere comunale che – secondo l'Assessore – si sarebbe più volte reso protagonista di insulti e invettive personali. Una situazione che, a detta di Molino, «supera il limite della tollerabilità» e che non può più essere derubricata a semplice tensione politica.
Con tono fermo ma rispettoso, Molino invita il Presidente a riascoltare le registrazioni audio delle sedute per verificare la fondatezza delle sue osservazioni e rilancia un appello alla difesa del decoro istituzionale e del valore del confronto politico: «Non posso più accettare che la rabbia prenda il sopravvento sulla ragione, e che il Consiglio diventi teatro di attacchi personali piuttosto che luogo di civile discussione».
Pur manifestando il suo scoraggiamento e mettendo in discussione la sua futura partecipazione alle sedute consiliari «nelle attuali condizioni», l'Assessore conclude dichiarandosi disponibile al dialogo con chiunque voglia riportare il dibattito su un piano costruttivo e rispettoso.
Il messaggio è chiaro: il Consiglio Comunale deve tornare a essere un luogo di confronto politico serio e civile, e non un'arena dominata da toni esasperati e personalismi.