Barcellona PG, la polizia penitenziaria sequestra cellulari in carcere nonostante la resistenze dei detenuti
Continua senza sosta l'impegno della polizia penitenziaria nel carcere di barcellona pozzo di gotto, dove, sotto la guida provvisoria del dirigente aggiunto Antonino Rizzo, sono in corso numerose attività di contrasto al traffico clandestino di dispositivi cellulari. L'obiettivo è interrompere una delle principali forme di comunicazione illecita tra i detenuti e l'esterno, che rappresenta una grave minaccia alla sicurezza e alla disciplina all'interno dell'istituto.
Nelle ultime ore, il personale del reparto ha portato a termine un'importante operazione di perquisizione, affrontando però non poche difficoltà. I detenuti, evidentemente decisi a non lasciare che l'intervento andasse a buon fine, hanno reagito in modo violento, opponendosi fisicamente e arrivando a minacciare gli agenti di male ingiusto. La situazione, nonostante la tensione e le minacce ricevute, è stata gestita con determinazione e professionalità, consentendo di portare a termine il controllo e i sequestri previsti.
Al termine dell'operazione, la polizia penitenziaria ha sequestrato cinque dispositivi cellulari: tre di piccolissime dimensioni, facili da occultare, e due smartphone. La scoperta ha messo in evidenza l'ingegno utilizzato per nascondere questi apparecchi, che erano stati accuratamente occultati in nascondigli creati appositamente: uno sotto una mattonella del pavimento, dove era stata scavata una cavità, e un altro all'interno di una bomboletta da campeggio modificata per contenere un telefono.
L'episodio sottolinea ancora una volta quanto sia difficile il compito del personale penitenziario, costantemente impegnato a mantenere la sicurezza e l'ordine all'interno delle strutture, anche a costo di esporsi a gravi rischi personali. Grazie al loro lavoro indefesso e alla guida del dirigente Antonino Rizzo, la polizia penitenziaria di Barcellona Pozzo di Gotto continua a dare un contributo fondamentale alla legalità e alla sicurezza, non solo all'interno del carcere ma, in senso più ampio, per la società intera.