Barcellona PG, dopo 8 anni di attesa si avvicina la ricostruzione del ponte di Calderà

IMG 20191126 180415MESSINA. Sono passati 8 anni dall'alluvione che il 22 novembre 2011 devastò la città di Barcellona Pozzo di Gotto. Sono passati 4 anni da quel 24 settembre 2015 in cui, su eplicita richiesta dell'amministrazione Materia, il direttore della Ragioneria Provinciale dello Stato di Messina firmava il decreto di autorizzazione al differente utilizzo  del finanziamento assegnato in precedenza per la ristrutturazione della piscina comunale. Una decisione che fece montare tante polemiche in città. «Fu una scelta politica, ponderata e sofferta – scrive il sindaco Materia nella nota inviata alla stampa- quella di finanziare direttamente l'opera, che l'amministrazione prese allo scopo di consegnare un tempo il più possibile breve ad un'opera di fondamentale importanza per Barcellona Pozzo di Gotto e per il suo comprensorio.»

Una scelta che probabilmente fu la più corretta se ancora oggi non si hanno notizie certe di quasi tutti gli di messa del territorio che la Protezione Civile avrebbe dovuto realizzare nel post alluvione, come anche non si hanno notizie certe dei finanziamenti che comunque sarebbero dovuti arrivare dal Patto per il Sud. Soltanto da quell'autunno 2015, dunque, l'opera di ricostruzione del ponte mosse i primi passi concreti di un percorso che si rivelò particolarmente complesso e accidentato, fatto di progetti e di calcoli, di pareri e di nuovi pareri, di conferenze dei servizi. E poi il bando, la gara e i contenziosi.

Non dimentichiamo poi, che l'aggiudicazione è stata disposta dall'UREGA già il 5 giugno 2018, mentre il contratto si è potuto firmare soltanto oggi, dopo un anno e mezzo di controversie giudiziarie. Il contratto d'appalto è stato siglato, c'è un'impresa incaricata della ricostruzione e dunque il cantiere a breve potrà essere aperto. Nei prossimi giorni saranno consegnati i lavori, i cui tempi di esecuzione sono contrattualmente fissati in  ­­­­­­­­­­­­­­­250 giorni. La palla adesso passa ai tecnici e all'impresa appaltatrice, la Ricciardello Costruzioni.

caldera ponte

Carmelo Amato

Il giornalismo è la sua ragione di vita. Indistruttibile, infaticabile, instancabile, riesce a essere sul posto “prima ancora che il fatto succeda”. Dalla cronaca nera allo sport nulla gli sfugge. È l’incubo degli amministratori comunali, che se lo sognano anche di notte e temono i suoi video e i suoi articoli nei quali denuncia disservizi e inefficienze e dà voce alle esigenze dei suoi concittadini.

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