Barbe, capelli e ausiliari: ancora tensione a Casa Serena
Complici le diatribe su isola pedonale e ordinanza anti TIR, dopo le feroci polemiche delle ultime settimane la vicenda di Casa Serena sembra essere stata messa da parte. Dall'1 agosto si va a scartamento ridotto con solo 52 lavoratori e già montano le prime polemiche sulla gestione degli incarichi.
Ad alimentare la tensione di una situazione non certo semplice è anche un ordine del giorno del direttore Riccardo Tringali, che precisa che “fra i compiti dell'ausiliario destinato all'attività di “igiene e decoro maschile” rientrano i compiti di rasatura giornaliera e di taglio dei capelli ove necessario. Ogni omissione di lavorazione comporta l'immediato avvio di procedimento disciplinare”.
“Ma questi compiti non sono assolutamente di competenza degli ausiliari –spiega Giovanni Andronaco, RSU della FP Cgil di Messina. Non a caso, in organico era prevista la figura del barbiere. Tra l'altro, gli anziani possono correre dei rischi, per quanto lievi, perché un conto è se a fare la barba o a tagliare i capelli è uno del mestiere, un altro è se a farlo è un lavoratore con altre qualifiche. Quel che è peggio, però, è la minaccia rispetto agli eventuali procedimenti disciplinari: oggi si tratta delle barbe e dei capelli e domani?”.
Impossibile rintracciare il direttore Tringali per chiedergli dei chiarimenti, perché nella sede di Castanea della cooperativa Azione Sociale, che gestisce il pensionato comunale, nessuno ha risposto al telefono.
Intanto domani mattina la FP Cgil e Orsa Servizi incontreranno i vertici della coop nella sede della Lega delle cooperative per fissare un paio di paletti. “A partire -dichiara ancora Andronaco- dal fatto che per assistere di notte i 46 anziani ci sono solo due ausiliari, mentre invece il capitolato prevede l'assistenza 24 ore su 24 di un infermiere”.
Dei 100 lavoratori in organico, dall'1 agosto sono in forze a Casa Serena i 40 previsti dall'assessorato ai Servizi Sociali più i 12 tagliati fuori da qualsiasi possibilità di reinserimento. “Un ampliamento dell'organico –puntualizza Andronaco- reso possibile solo dal fatto che noi infermieri, per consentire a questi colleghi di continuare a lavorare, abbiamo accettato di andarcene in disoccupazione a 300 euro al mese. E' solo grazie al nostro sacrificio se 12 persone, insieme ad altre 40, hanno ancora la possibilità di lavorare 32 ore a settimana”.
Per quanto concerne invece i 37 lavoratori che saranno impiegati in bandi triennali finanziati dalla legge 328, i primi 23 saranno collocati a breve, mentre gli altri 14 dovranno frequentare un corso come ausiliari di assistenza. Il corso non è ancora stato accreditato e si attende la risposta della Regione Sicilia. Altri 11 lavoratori (9 infermieri e 2 amministrativi) saranno invece impegnati nei bandi del Comune di Messina che partiranno a fine settembre.