Attraversamento dello Stretto: si naviga a vista

Caronte Tourist Cartour Gamma 20100115 2971
Una delle navi della flotta C&T

La prima impressione è di confusione assoluta. La Filt Cgil dissotterra l'ascia di guerra e informa Caronte&Tourist di avere proclamato lo stato di agitazione e di avere avviato le procedure di raffredamento, anticamera dello sciopero.

Che, per inciso, si spera dia migliori risultati di quello di ieri, del quale scriviamo in un altro articolo.

Oggetto del contendere: il mancato rinnovo del contratto aziendale e la nuova società armatoriale alla quale si presume che C&T stia lavorando.

Ipotesi quest'ultima che gira da tempo  e sulla quale l'amministratore delegato della Caronte&Tourist Vincenzo Franza si limita a rilasciare un garbato no comment.

In realtà da tempo stanno arrivando negli uffici amministrativi dell'azienda numerosi curricula e sembra che l'intenzione sia quella di creare una nuova società che dovrebbe gestire il gommato pesante su . Una sorta di Caronte&Tourist bis ma Franza, appunto, non nega e non smentisce.

In ogni caso il segretario generale della Filt Cgil Giovanna Caridi puntualizza che “se questa notizia dovesse trovare spiacevole conferma ci troveremmo di fronte al gravissimo tentativo di  Caronte& Tourist  di sottrarsi agli obblighi che derivano dal Contratto collettivo nazionale di lavoro e da  anni di contrattazione attraverso la creazione di una società doppione. 

Una società nuova di zecca -spiega ancora la Caridi- che non si trascini dietro i costi di un contratto aziendale, ancora tutto da costruire e che di conseguenza sia libera di retribuire i marittimi nuovi assunti al solo costo del Contratto nazionale di lavoro e di farli lavorare come vuole”.

Rispetto a queste accuse Franza si limita a dichiarare che non ha ancora letto il comunicato e che domani se ne parlerà. Ma la Filt Cgil di Messina, guidata fino ad alcuni anni fa dal sindacalista Tiziano Minuti, attuale responsabile del personale proprio della Caronte&Tourist, ribadisce che “l'idea è tutt'altro che originale, ma spiega  chiaramente l'improvvisa intransigenza da Voi assunta pochi giorni fa nella trattativa per il rinnovo del contratto integrativo, scaduto da tempo.

La neonata società dovrebbe ripetere l'esperienza di BluFerries e consentire anche a Voi ciò che quella società, nata nel 2011, ha permesso ad RFI: comprimere e salari dei lavoratori mantenendo inalterati concessioni, servizi e tariffe”.

Il braccio di ferro tra i sindacati e BluFerries (controllata del Gruppo FS che da due anni gestisce il trasporto mezzi e passeggeri riuscendo persino a guadagnare) si è consumato sulla tipologia di contratto da applicare ai lavoratori.

Secondo la Caridi,  proprio “quando la trattativa per il contratto aziendale era ripresa, e sulla scorta delle voci di una imminente svendita di BluFerries, voi rilanciate costituendo una nuova società che neimiti le gesta e che, a questo punto, serva anche per ridurre le pretese dei lavoratori secondo il classico: o accetti la nostra proposta o sposto i servizi a un'altra società. Si tratterà certamente di coincidenze, ma è difficile non accorgersi della linea comune che lega nei vari momenti Caronte&Tourist e RFI”.

Alla Caronte&Tourist, ma la nota è stata inviata anche al prefetto Stefano Trotta, la Filt Cgil di Messina chiede “di smentire immediatamente e ufficialmente queste voci, a rinnovare il contratto aziendale e a non innescare in questo delicatissimo momento un altro focolaio di proteste in città. Dichiariamo da subito lo stato di agitazione del personale e preavvisiamo, in assenza di segnali concreti, il ricorso allo sciopero”.

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