#Arte. Quando i murales fanno rivivere strade e quartieri

Murales1_SiciliansDa tempo ormai diverse città e anche i quartieri di periferia sono impegnati nella rivalutazione delle mura e del cemento che compongono il territorio attraverso un loro (ri)utilizzo che li rende ottimi supporti per d'arte come i murales. Spesso questa forma d'arte richiama anche artisti internazionali, che offrono la loro bravura in vista di un miglioramento e di un riassestamento territoriale che in molti casi è voluto da una stretta cerchia di abitanti che si unisce in associazioni, centri sociali, promulgando eventi e qualificando la comunione. Una città come Roma presenta agguerrite comunità autonome di quartiere che il più delle volte, oltre a proporre iniziative, denunciano un'invisibilità a cui il potere di governo le ha sempre relegate.

Murales2_SiciliansA Primavalle, ventisettesimo quartiere di Roma, si respira proprio quest'aria. Nasce negli anni '30 come una delle dodici borgate ufficiali volute dal regima fascista in seguito alla pianificazione del riassestamento stradale del centro storico. Il dittatore Mussolini desiderava creare una linea di continuità tra il proprio regime e gli antichi fasti dell'impero e per far ciò mirò a un riassetto urbano che riqualificasse le rovine del centro storico, con il conseguente abbattimento di parecchie case che ostacolavano i lavori. Gli sfollati furono quindi sistemati nelle cosiddette borgate: agglomerati di caseggiati che vennero a stagliarsi come una presenza minacciosa alle porte dei consueti confini di Roma. La povertà dilagava e i servizi pubblici erano carenti.

Nel secondo dopoguerra le distanze si accorciarono e il centro inglobò anche le borgate: Pasolini ravviserà in questo la perdita delle piccole culture in nome di una crescente globalizzazione. Tuttavia, fino agli ultimi decenni del secolo scorso, le borgate rimasero centri di malvivenza ed illegalità. Dagli anni '80 in poi, diversi interventi riqualificano la zona costruendo nuove infrastrutture.

Murales3_SiciliansDal 2015, grazie al progetto finanziato dal basso “Muracci nostra”, le strade di Primavalle sono state toccate da interventi di street art da parte di artisti del calibro di Luis Gomez de Teran, Flavio Solo, Franco Durelli, MauPal e Carlo Lommi. Spesso le opere sono accompagnate da frasi dal forte contenuto politico o da dediche poetiche rivolte al proprio quartiere.

In un mondo dove le distanze sono state accorciate dalla globalizzazione, barriere e frontiere sembrano tuttavia ergersi tra gli individui. Per questo sembra fondamentale che i concetti di comunione e condivisione diventino realtà, sostenendo le piccole associazioni che li promulgano e facendo in modo che e i grigi muri della nostra città siano opere d'arte al cielo aperto, dove lo sguardo dei bambini possa posarsi e la loro immaginazione volare.

Alessio Morello

Nato in Sicilia, adesso studente di cinema al DAMS di Roma. Divide le sue giornate fra introversione ed estroversione, vecchi film perduti, nuovi film sperduti, musica e lettura, il tutto rigorosamente mentre strimpella note discordanti alla chitarra. Si crede un esistenzialista con svariati dubbi universali in testa, che talvolta finisce per annegare nella baldoria di qualche pinta di troppo. Un pessimista pessimo. Vorrebbe differenziarsi e sfuggire dalla massa, ma forse è la massa che fugge da lui. Ponderato e istintivo al contempo, quando chiude gli occhi sogna fotogrammi in bianco e nero con un sottofondo rock 'n' roll.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *