Area Punto Franco, il Tribunale dà ragione all’Authority
Il Tribunale Civile ha scritto la parola fine al braccio di ferro tra Ente Porto e Autorità Portuale. La Zona Falcata, compresa l'enclave rivendicata dall'Ente Porto, è demanio statale. Quindi, grazie alla legge 84 del 1994, quella che istituì le Autorità Portuali in Italia, la competenza è dell'Authority.
La sentenza, che ha visto contrapposti Regione ed Ente Porto da una parte e l'Autorità Portuale con il Comune dall'altra chiude una guerra che negli ultimi anni si è consumata nelle aule dei tribunali, non solo quello di Messina ma anche TAR e CGA.
In particolare, per ben due volte il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha dato ragione all'Ente Porto, ribadendo che titolarità delle aree è di competenza regionale e quindi di quest'ultimo.
Nodo del contendere i 155 mila metri quadri assegnati nel 1953 all'Ente Porto, istituito quell'anno con un decreto del presidente della Regione per dare vita al Punto Franco, nato invece da una legge dello stato due anni prima e ancora sulla carta a distanza di oltre 60 anni, a dispetto di un Consiglio di amministrazione composto da 13 membri.
Ancora da chiudere invece la partita che riguarda la richiesta di sequestro della aree destinate al Punto Franco richiesta dall'Ente Porto ed alla quale l'Authority si è opposta.
La contesa sulla titolarità delle aree è stata risolta e ora resta da vedere cosa ne sarà del progetto di bonifica da un milione di euro sul quale lo stesso presidente della Regione Crocetta si è pronunciato di recente, promettendo la riqualificazione dell'area e l'eliminazione delle cisterne.
Nessun commento della sentenza da parte del Segretario Generale dell'Autorità Portuale Francesco Di Sarcina, solo i progetti da seguire e su cui lavorare. A partire dal Piano Regolatore Portuale, che deve essere inviato al ministero dell'Ambiente. “Dopo la sentenza favorevole del 2010 ci eravamo fermati -spiega- in attesa dell'esito della vicenda giudiziaria. Adesso che si è chiusa questa partita ci siamo già rimessi in moto e per domani pomeriggio abbiamo già convocato un incontro con i tecnici che curano gli aspetti ambientali del PRP”.
Intanto, per quanto riguarda l'Ente Porto, le ultime notizie (a parte la richiesta di scioglimento ribadita all'inizio dell'anno dal segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese) risalgono a metà settembre, quando il Governo Monti diede il via libera all'emendamento dell'UDC per il trasferimento del Punto Franco di Messina presentato dall'allora capogruppo al Senato Gianpiero D'Alia, oggi alla Camera.
Da capire invece, quale sia la linea del presidente della Regione Rosario Crocetta rispetto al futuro dell'Ente, a parte le promesse sulla bonifica della Zona Falcata cui abbiamo già accennato.
Quando Lombardo fu eletto lo definì insieme all'assessore all'Industria Venturi “l'ente più inutile d'Italia” ed avviò le procedure per lo scioglimento. Salvo poi fare marcia indietro e nominare commissario straordinario quello stesso Rosario Madaudo che per molti anni lo aveva guidato come presidente. Il mandato di Madaudo è scaduto, la sua poltrona è vuota da mesi ed il suo posto dovrebbe essere preso da Bruno Manfrè, che è già commissario ad acta. da Palermo però tutto tace.
La speranza è che Crocetta accolga sia le richieste esplicite presentate due anni fa da alcuni parlamentari dell'allora centrodestra, Nino Beninati e Giovanni Ardizzone in testa, che le timide sollecitazioni di quelli del centrosinistra, non decida di abolire l'Ente Porto.