Archeologia. Siracusa, prolungata fino al 23 maggio la mostra sulla necropoli di Pantalica
SIRACUSA. Prolungamento della mostra fino al 23 maggio prossimo, rafforzamento della sinergia tra la comunità di Sortino e il museo Paolo Orsi e una migliore fruizione della riserva di Pantalica. Ecco alcune delle novità snocciolate stamattina, al museo regionale “Paolo Orsi”, nel corso della conferenza stampa su Pantalica, un sito siciliano tra Protostoria e Medioevo, titolo del convegno del 15 e 16 dicembre scorsi e della mostra di reperti della Necropoli di Pantalica e di Sortino diruta, allestita in quell'occasione all'Antiquarium di Sortino. Un'esposizione che avrebbe dovuto concludersi il 16 febbraio e che invece è stata prorogata fino al 23 maggio.
Ci sono dunque ancora tre mesi per ammirare i preziosi 40 reperti archeologici che fanno parte delle collezioni del museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa. «In un'ottica di valorizzazione del territorio – ha infatti detto Maria Musumeci, direttore del Polo regionale di Siracusa per i siti e i musei archeologici, museo archeologico regionale Paolo Orsi – non potevamo negare quest'opportunità a Sortino che, assieme a Ferla, rappresenta il territorio di riferimento dell'antica Pantalica. E' inoltre tradizione del “Paolo Orsi” dare in prestito, compatibilmente con le esigenze della nostra fruizione, materiali significativi. E in questo caso abbiamo concesso all'Antiquarium del Medioevo sortinese 40 reperti archeologici della Necropoli. E l'abbiamo fatto privilegiando un criterio, quello di presentare corredi interi per rilevare la ricchezza della deposizione che accompagnava il defunto. Nello stesso tempo abbiamo voluto ripercorrere vecchi sistemi espositivi precedenti agli scavi di Paolo Orsi per dare idea per esempio dello sviluppo della fibula che è uno degli oggetti più tipici dei corredi presenti a Pantalica».
La mostra di Sortino è inoltre arricchita da circa 250 reperti del periodo medievale rinvenuti da Gioacchino Bruno, fra i primi a trascorrere interi giorni alla scoperta di sentieri ormai impraticabili dell'antica Sortino. In un percorso espositivo che, come evidenziato dal professor Mario Blancato, coordinatore dell'iniziativa, è già stato molto apprezzato dai residenti di Sortino i quali si sono sentiti parte di una comunità che fa capo a una storia millenaria. E i numeri parlano chiaro: «Nei primi giorni – ha ricordato Blancato – abbiamo registrato 368 visite. Da allora il numero di visitatori è arrivato a quota mille e oltre. E non si tratta solo di sortinesi, ma di residenti della zona montana, di Siracusa, di Catania e siciliani in genere. Nel periodo natalizio abbiamo registrato la visita di moltissime persone che ormai abitano al Nord Italia o all'estero e che hanno apprezzato molto la mostra, segno di un attaccamento alle nostre radici, che fa il paio con l'interesse che proprio in questi giorni si sta rivelando prezioso: la visita di intere scolaresche della provincia, che avvertono il bisogno di conoscere le proprie origini».
Ma molto c'è ancora da fare. «Stiamo provvedendo a fare un ricognizione esatta degli interventi già avvenuti su Pantalica – ha spiegato Vincenzo Parlato, sindaco di Sortino – tramite la spesa del Gal Val d'Anapo. E adesso l'associazione Nat Iblei di cui, come sindaco di Sortino, sono presidente, nell'ambito della programmazione europea, sta predisponendo un bando di gara per affidare a una società privata la gestione di tutti i servizi per i visitatori della riserva di Pantalica. Il bando, se avrà una sua conclusione positiva, risolverà definitivamente il problema della fruizione turistica della riserva, perché sarà in grado di produrre anche ricchezza, proveniente dalla erogazione dei servizi turistici. In tutto ciò rientra anche la gestione del posto di ristoro di contrada Serramezzana, che dovrebbe essere ceduto dalla Forestale al Comune di Sortino, creando così un circuito virtuoso con i servizi previsti dal bando pubblico».